Wine & Siena, niente Pellegrinaio ma il Santa Maria della Scala potrebbe restare. E la Fortezza?

E sì, poco da aggiungere: la decisione del Comune di chiudere la sala del Pellegrinaio a Wine & Siena o comunque a qualsiasi altro evento che non sia “squisitamente espositivo e culturale”, come ha detto il sindaco Fabio, ci trova perfettamente d’accordo.

Eppure non vogliamo nemmeno pensare che questo possa essere un motivo per portare via da Siena la kermesse del vino giunta quest’anno alla nona edizione: da terribili ottimisti quali siamo, ci piace pensare che questa sia la solita polemica che piace montare e che il buon senso arrivi sempre a dirimere questioni che sembrano irrisolvibili.

 

Soluzioni alternative, certo, vanno cercate perché si possa continuare a ospitare la manifestazione meranese ma perché si ritiene impossibile rimanere al Santa Maria della Scala? C’è un nuovissimo e fruibilissimo settimo livello (Sala Italo Calvino e dintorni) che si presta bene (già lo fa) a un’iniziativa del genere e, perché no, una nuova strada interna che prende il via dalla Corticella ed è possibile anche pensare ad attività culturali, legate naturalmente al vino, da svolgere invece nelle sale del piano terra del Santa Maria della Scala, dal Pellegrinaio in poi. Un Santa Maria della Scala completamente coinvolto nella manifestazione ma con attività declinate in base agli spazi dove si svolgono.

 

Lo spazio c’è, le possibilità anche. Basta volerlo. Così come basta che ci sia la volontà degli organizzatori di trovare un punto comune di arrivo, dato che Siena è innegabilmente una vetrina eccellente (se così non fosse stato, non saremmo arrivati alla nona edizione di una manifestazione che ha il core business a Merano).

 

Oppure, chissà, magari l’anno prossimo potrebbero esserci i nuovi spazi dell’Enoteca, in Fortezza. A proposito, a che punto è il bando? Perché siamo a marzo, il tempo vola e i lavori necessari non possono essere eseguiti in pochi giorni. Un mese fa l’ok da parte del consiglio comunale per il bando, con le dovute modifiche per il commercio. Bando che avrebbe dovuto essere pubblicato prima possibile ma del quale, a distanza di un mese, non c’è traccia. Un “prima possibile” che non basta più a una città che ha bisogno di risposte certe e di una programmazione concreta con investimenti e imprenditori seri.  Tempus fugit.

Katiuscia Vaselli