Beko: attesa per l’esito del nuovo tavolo a Roma, l’impegno del Governo verso Siena nel question time del Ministro

Al Ministero delle Imprese potrebbe essere il giorno della svolta per la vertenza Beko. Dall’ennesimo tavolo di trattativa Governo-azienda-sindacati ci si aspetta infatti il raggiungimento di una definitiva intesa tra le parti.

“Abbiamo sottolineato gli aspetti legati alla reindustrializzazione: vogliamo che nel testo elaborato oggi siano riportate in modo chiaro e sostanziale le opportunità e le garanzie per i lavoratori. In particolare, abbiamo chiesto l’integrazione salariale per i due anni di ammortizzatori sociali, e abbiamo appreso che su questo tema c’è un interessamento diretto da parte del Governo – dice Massimo Martini, Uil Uilm Siena – . Domani, infatti, si terrà un question time in Parlamento, durante il quale interverranno il ministro Urso e l’onorevole Michelotti. Quest’ultimo presenterà un’interrogazione per sollecitare il ministro a trovare una soluzione adeguata per la misura che accompagnerà i lavoratori di Siena nel percorso dal 2026-2027 fino alla reindustrializzazione”.

Beko, lo ricordiamo, ha intenzione di stoppare la produzione nel sito di Siena alla fine del 2025. L’incontro è ancora in corso e si prevede che duri fino a notte fonda. Intanto continua la solidarietà della città verso i 299 lavoratori, con la contrada del Bruco che ha offerto agli operai il pranzo.

“L’obiettivo è assicurare a tutti i lavoratori la possibilità di mantenere il proprio posto – le parole di Daniela Miniero, Fiom Cgil – . Domani, durante un question time in Parlamento, il Governo si impegnerà ufficialmente a trovare una forma di ammortizzatori sociali che garantisca un paracadute economico per i 299 lavoratori nei due anni di transizione, ovvero nel 2026 e nel 2027. Si tratterà non di strumenti per cessazione, ma di ammortizzatori a carattere conservativo. Resta fondamentale il tema della garanzia sull’acquisizione dello stabilimento, della reindustrializzazione e della continuità del rapporto di lavoro: il passaggio dall’attuale azienda al nuovo soggetto dovrà avvenire senza interruzioni. L’azienda ha recepito le nostre richieste e siamo ora in attesa di verificare il testo”.

“Possiamo dire che siamo alle battute finali – così invece Giuseppe Cesarano, Fim Cisl Siena – . Oggi siamo qui al Ministero con la speranza di chiudere una vertenza che va avanti da otto mesi. È in corso una riunione ristretta. I punti cruciali dell’accordo riguardano principalmente Siena: chiediamo una data certa per l’acquisizione dello stabilimento, da completare al termine dell’intera operazione, e l’impegno concreto a individuare un nuovo soggetto industriale. Ai lavoratori dovrà essere garantita una cassa integrazione di tipo conservativo, e non per cessazione di attività. Quando il nuovo soggetto industriale entrerà in campo, il passaggio dei lavoratori dovrà avvenire senza soluzione di continuità, quindi in modo diretto. Abbiamo chiesto inoltre chiarezza sugli incentivi: per la prima tranche, che si protrarrà oltre i sei mesi, si parla di circa 85 mila euro. È stata richiesta anche un’integrazione della cassa per garantire un sostegno salariale adeguato. Crediamo che ci siano tutte le condizioni per arrivare a una conclusione positiva. Questo accordo sarà monitorato sul territorio dai sindacati, con il supporto delle segreterie nazionali. L’ultima parola spetterà ai lavoratori, che si esprimeranno nell’assemblea dell’11 aprile. Il testo sarà firmato solo dopo il mandato dell’assemblea”.