Rifiuti, divampa la polemica. FDI a Sei Toscana: “Troppa spazzatura ancora smaltita in discarica”

Se c’è un tema che non può attendere per il nostro futuro prossimo, è quello dei rifiuti: dal conferimento al riciclo, l’urgenza è quella di individuare un percorso virtuoso che però, al momento, non sembra essere quello di Siena dove divampa la polemica – spostata dal piano amministrativo a quello puramente politico – sulla raccolta e sul servizio offerto dal gestore unico.

 

Di pochi giorni fa la notizia, da parte dell’amministrazione comunale, della sospensione della 6card, che da ieri non funziona più per aprire i cassonetti e immediata è stata la risposta da parte dei Sei Toscana, che non ci sta a farsi mettere all’angolo e punta il dito contro quello che risulta l’unico Comune ad aver fatto un passo indietro sul modello di conferimento con la tessera.

“E’ inutile e fuorviante parlare solo della percentuale di raccolta differenziata, che dobbiamo comunque impegnarci ad aumentare – ribatte ancora il coordinamento comunale FDI – . Vogliamo invece spiegare ai cittadini che fine fanno i rifiuti a Siena e in tutta la Toscana? Vogliamo capire cosa succede nei comuni e nelle regioni virtuose in Italia? In Toscana tutta una serie di errori hanno portato ad una carenza di impianti, con una maggiore attenzione rivolta alla quantità rispetto alla qualità della raccolta differenziata. Ancora una rilevante percentuale di rifiuti in realtà viene smaltita in discarica, cosa che non succede ad esempio in Veneto. 

Il modello Veneto – continuano dalla maggioranza –  è attualmente il più virtuoso non solo perché in qualche comune sono arrivati ad una percentuale di raccolta differenziata pari al 90%, ma anche perché la parte residua, cioè quello che non può essere riciclata, non viene gettata in discarica, ma viene  inoltrata al termovalorizzatore di Padova. Questo modello “paga quanto produci” ha portato anche ad un aumento dell’occupazione, in termini di assunzioni di operatori ecologici. Da noi invece il lavoro viene svolto da un numero di operatori non adeguato per il lavoro richiesto, spesso malpagato dalle cooperative alle quali Sei Toscana affida il servizio. 

Il Comune di Siena ha proposto, attraverso le scelte dell’assessore Magi, un cambio di passo rispetto al passato e di certo non sarà l’unica modifica che l’amministrazione comunale chiederà a Sei Toscana per migliorare una gestione al momento non soddisfacente. Sei Toscana e PD, che segue a ruota strumentalizzando la questione in chiave politica, ritengono che questa scelta porterà ad una diminuzione della qualità e quantità della raccolta differenziata. Tipico  modo che il gestore Sei Toscana, di concerto con la Regione Toscana governata dal PD hanno di scaricare proprie responsabilità su altri.  Non è più ammissibile sentirsi prospettare un aumento del costo ogni qual volta che si chiede un miglioramento dei servizi, a tutela della pulizia e del decoro cittadino. Forse la consigliera del Gruppo del Partito Democratico Giulia Mazzarelli non sa che i cassonetti con la calotta, oltre a non essere igienici, non possono essere lavati, proprio in virtù della loro componente elettronica. Temiamo che non sappia nemmeno che spesso si bloccano, e che se rotti vengono riparati e sostituiti dopo settimane. Così come per i rifiuti abbandonati in terra. Saprà la consigliera del Pd che il deposito scorretto dei sacchi spesso avviene, in terra, ai lati del cassonetto, perché i contenitori sono trovati spesso pieni o perché chi conferisce è sprovvisto di tessera? 

Certo non è togliendo la Sei Card che il problema viene risolto, ma d’altra parte il gestore non ha offerto nessuna altra possibilità di migliorare il servizio, nonostante i ripetuti incontri avuti con l’amministrazione comunale per esporre le varie problematiche.

All’ultima riunione in cui l’assessore Magi al gestore ha comunicato la decisione presa il presidente Fabbrini si è lasciato sfuggire la frase “avrei preferito che ci venisse chiesto di migliorare il servizio in soli due mesi”. A questo punto speriamo caldamente che aver sospeso la card possa spingere Sei Toscana ad  un reale miglioramento del servizio.

La consigliera Mazzarelli può reputarsi soddisfatta del servizio di Sei Toscana? I cittadini non tanto, viste le numerose segnalazioni che l’assessore riceve ogni giorno, in genere successive a ripetuti reclami a Sei Toscana, spesso rimasti senza risposta.

Si accusa l’assessore e il Sindaco di ritardare con questa mossa una tariffazione puntuale.  Noi auspichiamo di arrivarci presto, secondo il modello di Treviso, ma siamo lontanissimi per i motivi spiegati e non certo per la scelta di sospendere la Card. La consigliera Ferretti dice che si dovrebbero dare premialità a chi conferisce bene. Lo sa che circa un terzo del cittadini conferiscono con il sistema porta a porta per il quale il gestore ad ora non ha fatto nessun passo verso una tariffazione puntuale?

Concludiamo dicendo che per migliorare il servizio è necessario un confronto costruttivo e una collaborazione efficace e non politicizzata tra amministrazione, gestore e cittadini, come fino ad ora non è stato possibile realizzare”.