
“La reazione scomposta – e uso un eufemismo – del presidente della Società della Salute e del Partito Democratico mi fa capire che dietro c’è un chiaro interesse politico nel difendere un sistema di potere. Ma bisogna che questi signori accettino una realtà semplice: da qualche anno, per volontà dei cittadini, il Comune capoluogo non è più una succursale del PD, ma è amministrato dal centrodestra. Grazie a Dio, aggiungerei”.
È un Francesco Michelotti di lotta e di governo quello che interviene sulla Società della Salute senese. Il parlamentare parla dell’Ente come di un “blocco di potere” della sinistra sul cui è necessaria una riflessione.
Ma chiarisce anche che palazzo pubblico non dirà addio nella riunione della maggioranza di stasera: “Le forze politiche si confronteranno, laicamente, su questo tema – spiega-. Non si parla di uscite o ingressi, ma di riflessioni doverose su una realtà che ha un impatto diretto sull’amministrazione e sul bilancio comunale”.
L’onorevole di Fratelli d’Italia affonda il colpo anche contro Agnese Carletti: dopo aver rivendicato il merito di aver scongiurato i tagli alla manutenzione delle strade Michelotti accusa la presidente della provincia di aver organizzato una protesta strumentale.
“Con il sindaco Nicoletta Fabio e l’assessore Lorenzo Lorè stavamo lavorando, in silenzio come sempre, per risolvere quel problema. Perché quando le risorse non arrivano sul territorio, è un problema per tutti – afferma -. E noi, da eletti in questa terra, siamo i primi a muoverci, a prescindere dalla natura della notizia: positiva o negativa che sia. C’è quindi chi convoca conferenze stampa, protesta, si fa fotografare e finisce sui giornali, e c’è chi – come noi – lavora in silenzio e risolve le criticità. Il caso dei tagli alle province è solo l’ultimo di una serie di atteggiamenti che mi hanno lasciato amareggiato. Carletti non può pensare di convocare sindaci o parlamentari come fossero suoi subordinati, pretendendo risposte immediate e poi lamentandosi se qualcuno, come il sindaco di Siena o quello di Piancastagnaio, non si presenta”.
“Non posso poi non ricordare – ha aggiunto – che fu proprio il governo di centrosinistra, con la riforma Delrio del 2014, a svuotare le province, tagliare risorse, ridurre personale e a trasformarle in enti di secondo livello. Io sono stato consigliere provinciale, eletto direttamente dai cittadini in un collegio uninominale nella città di Siena. Il sindaco di Siena è stato eletto dai cittadini, mentre l’attuale presidente della Provincia no”.
Quindi il capitolo Beko, con la legge sugli ammortizzatori sociali per i lavoratori: “Stiamo monitorando il decreto che, mi auguro, approderà presto in Consiglio dei Ministri. Si tratta del provvedimento cha nasce da Ministero del Lavoro con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. È un decreto che non riguarda solo la multinazionale turca, ma molte realtà industriali e imprenditoriali. Lo attendiamo con fiducia, consapevoli che il governo ha già dimostrato attenzione e concretezza. È una misura importante, che tutti aspettiamo nell’interesse degli operai, ai quali non è mai mancato il nostro sostegno”.
Marco Crimi