Colle di Val d’Elsa si candida a promuovere un modello di territorio ospitale

“Colle di Val d’Elsa si candida a promuovere un modello di ospitalità e di accoglienza teso a valorizzare non solo la città e le sue eccellenze storiche, artistiche, culturali ed enogastronomiche, ma l’intero territorio valdelsano. L’obiettivo è quello di offrire un’opportunità di conoscenza reciproca e di crescita, sotto diversi aspetti, non solo a chi arriva nella nostra zona, ma anche alla comunità locale”.

A dirlo è il sindaco di Colle di Val d’Elsa, Paolo Brogioni che ieri, mercoledì 20 giugno ha dato ufficialmente il benvenuto, a nome della città, a 94 studenti cinesi che in questi mesi stanno vivendo nella città del cristallo e studiando corsi di lingua italiana a Siena, presso l’Università per Stranieri, nell’ambito del programma “Marco Polo Turandot”. Il programma sta coinvolgendo anche altri gruppi di ragazzi cinesi in soggiorno in altri Comuni della provincia senese. All’iniziativa di ieri hanno partecipato, tra gli altri, anche il Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, Massimo Vedovelli; l’assessore alla cultura di Colle di Val d’Elsa, Federica Casprini; la tutor dei ragazzi cinesi in soggiorno-studio nella città valdelsana, Renata Vinci e Valentina Guarnieri, che sta collaborando al progetto di accoglienza per conto del Comune di Colle di Val d’Elsa.

“Il gradito coinvolgimento della nostra città da parte dell’Università per Stranieri di Siena – aggiunge Brogioni – ha offerto l’occasione per lavorare su un progetto di accoglienza e di ospitalità che abbiamo chiamato ‘Tutto sotto il cielo’ e che vuole essere un’occasione importante per mettere a confronto esperienze e culture diverse, in un’ottica di crescita reciproca sotto il profilo sociale, culturale e anche economico. I ragazzi cinesi che stanno soggiornando a Colle sono molto interessati alla nostra cultura, al nostro patrimonio storico, artistico e paesaggistico e allo stile di vita occidentale. Stanno studiando la lingua italiana per poi iscriversi in Università del nostro Paese e portare avanti un radicamento formativo da cui, anche noi, possiamo imparare molte cose e sviluppare scambi e altre occasioni di incontro e confronto”.