Il 24 gennaio scade la cosiddetta “Mini-IMU”, ossia il saldo dell’imposta 2013 sull’abitazione principale. Per il Comune di Siena, l’aliquota da utilizzare per il calcolo è il 6 per mille.
Sul sito del Comune di Siena www.comune.siena.it seguendo il percorso:
“Il Comune / Servizi / Pagare tasse e tributi / IMU – IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA”, è possibile accedere alle informazioni necessarie. Utilizzando la funzione “Calcolatrice IMU”, il cittadino potrà quantificare l’importo dovuto.
In particolare il contribuente dovrà versare, utilizzando il modello F24, il 40% della differenza (se positiva) fra:
– l’IMU calcolata con l’aliquota del 6 per mille (deliberata dal Consiglio Comunale) e le detrazioni di legge;
– l’IMU calcolata con l’aliquota base del 4 per mille e le detrazioni di legge.
Le detrazioni di legge sono pari a 200 euro per l’abitazione principale e di 50 euro per ogni figlio convivente di età non superiore a 26 anni, un massimo di 200 euro.
Non sono tenuti al versamento i contribuenti che, per l’anno 2013, totalizzano un’ IMU dovuta non superiore a 12 euro.
“Nonostante le promesse – dichiara il sindaco di Siena Bruno Valentini – il governo non ha compensato la completa cancellazione dell’imposta sulla prima casa, lasciando a carico dei contribuenti il 40% della maggiorazione dell’aliquota rispetto a quella base del 4 per mille. Essendo a Siena il 6 per mille, la differenza col 4 per mille sarà appunto coperta dallo Stato solo per il 60%. Il ritocco dell’aliquota IMU 2013 dal 5,5 al 6 per mille è stato deciso all’ultimo momento dal Consiglio Comunale per accedere al trasferimento statale relativo al 60%, impegnandosi a destinare la parte a carico dei cittadini in un corrispondente alleggerimento fiscale. Si è infatti deciso di rinunciare all’annunciato incremento dell’aliquota addizionale IRPEF. In sostanza il pasticcio dell’IMU prima casa è avvenuto perché la vecchia maggioranza che sosteneva il governo Letta decise di ingraziarsi l’opinione pubblica promettendo la riduzione di una tassa riscossa dai Comuni senza provvedere a rimborsarla integralmente. Il Comune di Siena ha purtroppo le mani legate sulle politiche di bilancio perché negli ultimi anni i contributi della Fondazione sono stati utilizzati per sostenere la spesa corrente e la loro mancanza genera uno squilibrio strutturale che abbiamo cominciato a recuperare con l’approvazione del bilancio, e sul quale continueremo a lavorare attraverso vendite patrimoniali, riduzioni di spesa, risparmi nei costi di funzionamento e cercando nuovi ricavi diversi dalle tasse”.
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