San Gimignano, il sindaco Bassi parla di San Domenico all’Università La Sapienza di Roma

San Gimignano

Il sindaco Giacomo Bassi sale in cattedra per un giorno all’Università La Sapienza di Roma per un master in “Federalismo fiscale e sussidiarietà”. Venerdì 22 giugno il primo cittadino della città turrita è stato chiamato ad intervenire in una lezione che avrà come oggetto il progetto di recupero dell’ex carcere ed ex convento di San Domenico, progetto pilota e prima applicazione in Italia di Federalismo Demaniale. Il sindaco Bassi spiegherà agli alunni come l’area di quasi 36mila metri quadri, corrispondente a circa l’8% del centro storico, è passato di proprietà dal Demanio ad un pool di enti pubblici formato, oltre che dal Comune di San Gimignano, anche da Provincia di Siena e Regione Toscana. «E’ con onore che porterò un progetto sangimignanese all’attenzione degli alunni universitari – ha sottolineato Giacomo Bassi -. Mi riempie di orgoglio pensare che il recupero dell’ex carcere ed ex convento di San Domenico possa per certi versi “fare scuola” ma questa è anche una nuova dimostrazione di quanto proficuo sia stato il lavoro portato avanti fino ad oggi e di quanto sia fondamentale la collaborazione tra enti pubblici nell’obiettivo comune di uno sviluppo economico e socioculturale di area vasta».

Il progetto di recupero dell’ex carcere di San Domenico è già stato oggetto di numerosi convegni di caratura nazionale, ultimo solo in ordine di tempo quello organizzato dall’Anci in collaborazione con l’Agenzia del Demanio sempre a Roma il 30 maggio scorso.

 

Il progetto di recupero – Un ex convento del tredicesimo secolo diventato poi carcere nel 1800 ed oggi in completo stato di abbandono sarà il nuovo fulcro culturale e turistico di un Patrimonio dell’Umanità Unesco. In un’area di quasi 36mila metri quadri (circa l’8% del centro storico) è previsto uno spazio esterno per spettacoli, cioè un Teatro all’aperto con una capienza da 1700 posti, in quella zona che rappresentò l’ora d’aria per i detenuti, uno spazio museale interno, una zona dedicata a botteghe e attività artigianali là dove un tempo c’erano le celle, un nucleo interno dove sorgerà l’ufficio di informazione e promozione turistica, una sala conferenze, un’intera area con esercizi per la ristorazione e la promozione dei prodotti tipici del territorio e, infine, uno spazio dedicato interamente all’attività delle associazioni locali. Il costo del progetto di recupero dell’intero complesso è stimato intorno ai 18 milioni di euro per una durata dei lavori prevista di 11 anni.