La tecnologia geotermica toscana conquista il Sud America

L’impianto geotermico sviluppato dall’esperienza di Enel in Toscana si trova a Ollagüe, nella regione di Antofagasta, in Cile e potrà produrre 340 GWh

Dal cuore caldo della Toscana, dove tutto ebbe inizio e dove ancora oggi il vapore prende la forma del futuro, ai 4.500 metri delle Ande: dal 31 marzo, infatti, il primo impianto geotermico del Sud America Cerro Pabellón, costruito dalla controllata del Gruppo Enel, Enel Green Power Chile Ldta (“EGPC”) e dalla impresa statale cilena Empresa Nacional del Petróleo (“ENAP”), ha iniziato a immettere energia nel Sistema Interconectado del Norte Grande (SING) che alimenta il nord del Cile.

L’impianto da 48 MW di Cerro Pabellón si trova a Ollagüe, nella regione di Antofagasta, a 4.500 metri sopra il livello del mare, nel deserto di Atacama, ed è la prima centrale geotermica ad alta entalpia di taglio industriale a esser costruita a una tale altitudine. La struttura è composta da due unità, ciascuna con una capacità installata di 24 MW ed è di proprietà di Geotérmica del Norte S.A. (“GDN”), la joint venture controllata da EGPC all’81,7% e da ENAP al 18,3%.

Si tratta di “un progetto che parla toscano” perché il know how è stato sviluppato in Toscana, nelle Aree Geotermiche di Larderello, Castelnuovo Val di Cecina, dell’Amiata, di Monterotondo e Monteverdi Marittimo, Montieri, Radicondoli, Chiusdino e di tutti i territori geotermici compresi tra le province di Pisa, Siena e Grosseto. Con la sua esperienza di più di 100 anni nella geotermia in Toscana, infatti, Enel Green Power è leader mondiale nell’energia geotermica ed è l’unico operatore in grado di coprire l’intero ciclo del progetto, dalla fase di esplorazione alla costruzione e gestione degli impianti. Un sapere tutto toscano con molta esperienza e tanti giovani ingegneri che sviluppano progetti caratterizzati da un alto livello di innovazione, eccellenza tecnologica e sostenibilità ambientale.

«L’avvio della produzione di Cerro Pabellón è una pietra miliare per noi in Cile – ha detto Guido Cappetti, General Manager di GDN – grazie alla nostra esperienza unica nel campo geotermico siamo stati in grado di sfruttare parte dell’enorme potenziale geotermico del Cile, rafforzando l’impegno di Enel e di ENAP a contribuire alla diversificazione del mix di generazione del Paese attraverso una nuova fonte di energia rinnovabile».

Una volta a regime, l’impianto sarà in grado di produrre circa 340 GWh l’anno, pari al consumo di oltre 165mila famiglie cilene, evitando l’immissione in atmosfera di più di 166mila tonnellate di CO2. Cerro Pabellón incorpora la più avanzata tecnologia geotermica, rendendo l’impianto adatto alle condizione estreme di un’area caratterizzata da forti escursioni termiche e da una grande altitudine. Per generare energia, l’impianto estrae fluido geotermico dal bacino trovato durante la fase di esplorazione del progetto. Una volta che il fluido ha generato elettricità, questo viene re-iniettato nel bacino garantendo la sostenibilità a lungo termine della risorsa.