Il diritto all’amore e l’affermazione della propria identità, raccontati attraverso le storie personali di tanti uomini e donne. Sono stati questi i temi al centro della presentazione del libro “In nessun paese” di Ivan Scalfarotto che si è tenuta ieri, venerdì 26 agosto, nell’ambito di Aperilibri, alla Festa democratica in corso alla Fortezza Medicea di Siena, con la partecipazione dell’autore insieme ad Alessandro Maggi, presidente del movimento Pansessuale; Mario Ronchi, consigliere comunale del Pd e Giancarlo Pagliai, responsabile provinciale del Pd per i diritti civili.
“In Italia – ha detto Ivan Scalfarotto, che è anche vicepresidente del Pd – è molto difficile essere liberi di amare, come dimostra l’assenza di leggi sui diritti delle nuove famiglie. Ci sono milioni di cittadini italiani, eterosessuali e omosessuali, che, decidendo di convivere, vengono automaticamente privati di diritti civili fondamentali. Non basta l’amore per avere una casa a condizioni agevolate; non puoi avere permessi sul lavoro per assistere il tuo compagno o la tua compagna. Il diritto all’amore per tutti in Italia deve tornare ad essere al centro della politica che esalta la diversità, come accade in Europa e in larghissima parte dei Paesi occidentali. L’Unione europea ha approvato norme all’avanguardia contro l’omofobia e le discriminazioni e leggi sui diritti delle nuove famiglie. In Italia, invece, troppo spesso, il pregiudizio si mescola alla legge, come dimostra l’assenza di una normativa sulle coppie di fatto che priva di tutele milioni di famiglie non coniugali, etero e omosessuali. Le scelte di amore di milioni di persone nel nostro Paese non hanno rilevanza”.
“L’Italia – ha continuato Scalfarotto – sceglie, invece, di restare distante dal mondo che ha voglia di crescere, di evolversi, di adeguare la mentalità e gli istituti giuridici ai cambiamenti della società. Il Partito democratico ha istituito una Commissione sui diritti civili per dare risposte concrete sui temi dei diritti e della laicità, lavorando per riconoscere l’esistenza di centinaia di migliaia di famiglie e per garantire agli italiani di vivere in un Paese migliore. Solo dando risposte concrete ai bisogni di tutti i cittadini, anche in relazione all’amore, si potrà dimostrare che la politica italiana non è più così antiquata e pavida”.
“L’assenza dei diritti dell’amore – ha concluso Scalfarotto – è solo un aspetto di una società che tende ad essere immobile e a premiare le rendite di posizione e che preferisce la conservazione all’innovazione. Abbiamo bisogno di costruire una società più inclusiva e giusta, partendo da dieci proposte da attuare subito, come, ad esempio, il riconoscimento per legge delle prerogative dei conviventi e l’approvazione di una legge sull’omogenitorialità”.
“A Siena – ha detto Alessandro Maggi – sul fronte dei diritti c’è ancora molto da fare. Apprezziamo il lavoro che stanno facendo la giunta comunale di Siena e la Provincia che, nei rispettivi consigli, hanno approvato la mozione contro l’omofobia. La città sta iniziando a fare un cammino importante sul fronte dei diritti e della diversità. Ci aspettiamo che anche a Siena sia approvata presto la mozione sul testamento biologico e sia avviato un percorso di educazione alla diversità. L’osservatorio contro le discriminazioni sta muovendo i primi passi concreti e ci auguriamo che si possa continuare su questo cammino”.