Starnini alle primarie del Pd per il Parlamento: “Siena e la sua provincia sono il mio mondo”

«Lo stato attuale e futuro dell’industria bancaria e quindi del Monte dei Paschi a partire dai lavoratori interessati, accordo con il Governo per il grande progetto Santa Maria della Scala, misure per il sostegno alle imprese agricole e alle produzioni di qualità. E ancora, salvare, rilanciare e far crescere le nostre università e idee con un nuovo progetto per il sistema termale senese». Alessandro Starnini parteciperà come candidato del Partito Democratico alle primarie di sabato 29 e domenica 30 dicembre per la scelta dei parlamentari di Siena. Un passato da Presidente della Provincia di Siena e da vice Presidente del Consiglio Regionale della Toscana per Starnini «Siena e la sua provincia sono il mio mondo. E’ un grande onore per me essere protagonista di questa partecipazione democratica. Vale per me quello che ho fatto e quello che sono. Credo di avere l’energia e le idee per rappresentare e unire i nostri territori in un nuovo sforzo di crescita e di benessere».

Interventi immediati «Ci sono delle cose generali su cui intervenire subito. La situazione dell’economia, delle imprese, del lavoro e soprattutto per i giovani è gravissima. Non c’è un minuto da perdere. E non basta certo la cosiddetta agenda Monti. Serve credito, sbloccare il patto di stabilità e dare lavoro, cambiare la politica europea di sola austerità, un fisco che si abbassi per il lavoro e l’impresa secondo il principio che chi ha di più paghi di più. C’è troppa gente che non ce la fa più. Tutto ciò è certamente anche nell’interesse della nostra città e della nostra provincia.

Cantieri di lavoro su Siena e il suo territorio Occorre puntare con decisione imprimendo una grande spinta alle energie rinnovabili, alle misure per il sostegno, l’innovazione e persino la riconversione dei nostri sistemi di impresa manifatturiera, provvedere ad una radicale sburocratizzazione, una nuova spinta alla crescita di territori storici come i nostri. Servirà la capacità, la conoscenza e l’esperienza di inserire gli interessi del territorio nelle politiche nazionali. Risorse finanziarie e opportunità vanno promosse e trovate anche fuori dai nostri confini. Mi riferisco a risorse pubbliche e private: la scommessa è trovare investitori sulle nostre vocazioni.

I grandi problemi Spero che questa sia l’ultima volta che si eleggono quasi un migliaio di parlamentari. La riforma costituzionale andrebbe avviata subito e conclusa. C’è da sbaraccare una vecchia Italia, vecchi assetti amministrativi per risparmiare e funzionare meglio (oggi si dice riforma della politica). Ma con un disegno che funzioni. Una riforma che non tolga a chi non è grande area metropolitana i diritti e gli strumenti per il proprio autogoverno. Il pasticcio del capoluogo non deve tornare. I territori vanno uniti, anche tutti quelli che compongono la Provincia di Siena e non messi uno contro l’altro. Siamo di fronte ad un passaggio storico. Parliamoci chiaro: o si riesce a mettere insieme “l’Italia delle cento città”, dei territori con medie e piccole comunità oppure passerà l’idea che quello che conta sono una decina di grandi aree metropolitane. Sarebbe sbagliato, l’Italia non è certamente tutta lì, e neppure la ricchezza che si produce nel Paese. Siena deve mettersi alla testa di questo discorso in tutti i campi.

Il rinnovamento dei fatti Bisogna cogliere fino in fondo lo spirito nuovo delle primarie, soprattutto con questa legge elettorale che la destra non ha voluto cambiare. Il rinnovamento, oltre che a parole, si mette in pratica con i fatti e i comportamenti. E quindi, senza protezione alcuna, ci si mette in gioco e si riparte da capo. Ho votato Bersani con profonda convinzione. Tutta l’energia che si è espressa nelle primarie precedenti va raccolta e praticata per rinnovare la politica e il PD e soprattutto per ricostruire».