L’Immunoterapia Oncologica dell’ospedale di Siena diventa un modello per altri centri europei. Il 20 e 21 settembre, infatti, si terrà a Siena, presso l’aula 6 del centro didattico delle Scotte, un meeting internazionale dal titolo “EuMeet”, organizzato dal dottor Michele Maio, direttore dell’Immunoterapia Oncologica, a cui parteciperanno selezionati esperti provenienti dai 7 migliori centri oncologici europei: Norvegia, Germania, Francia, Austria, Inghilterra, Olanda, Svizzera. Durante l’incontro tutti i professionisti si confronteranno sia sui risultati raggiunti a Siena, grazie alla sperimentazione di una nuova terapia per la cura del melanoma metastatico, sia sul modello organizzativo, basato solo sul day hospital e non sui ricoveri, adottato alle Scotte. “Il nostro ospedale – spiega Silvia Briani, direttore sanitario dell’AOU Senese – è l’unica struttura pubblica in Italia ad avere un reparto interamente dedicato all’immunoterapia oncologica, attivato grazie al sostegno della Regione Toscana e dell’Istituto Toscano Tumori che ha fortemente creduto in questo nuovo settore dell’oncologia. Ogni anno si rivolgono a noi circa 300 nuovi pazienti con melanoma metastatico, provenienti da ogni parte d’Italia perché offriamo le più innovative strategie terapeutiche, grazie alla competenza del dottor Michele Maio e della sua èquipe e alla preziosa collaborazione con altre unità di assoluto rilievo scientifico del nostro ospedale”. L’immunoterapia è ormai diventata un’arma in più per combattere il cancro, insieme a radioterapia, chemioterapia e chirurgia oncologica. “Sino a qualche anno fa – aggiunge Maio – la sopravvivenza dei pazienti con melanoma metastatico era di circa 6-8 mesi, ridotti a circa 4 mesi in caso di metastasi cerebrali. Ora grazie all’immunoterapia e, in particolare, alla sperimentazione dell’ipilimumab, la nuova molecola di cui disponiamo, in associazione anche con altri agenti terapeutici, abbiamo una sopravvivenza a 3, 4 e 5 anni”. I successi raggiunti nel melanoma a Siena aprono la strada anche verso la cura di altre forme di tumore. “Stiamo sperimentando nuovi anticorpi – conclude Maio – anche nei tumori a polmone, prostata, rene e mesotelioma pleurico. Il nostro obiettivo è impegnarci e andare avanti perché la nostra è una storia ancora tutta da scrivere”.