Toscana

Al Bandini messo a dimora un germoglio di Ficus dell’albero di Falcone

Un germoglio di ficus, noto come l’albero di Falcone, proveniente direttamente da Palermo, dalla pianta che cresce davanti alla casa del giudice ucciso dalla mafia. I Carabinieri del nucleo della biodiversità hanno consegnato all’Istituto d’istruzione superiore Sallustio Bandini il simbolo della lotta a Cosa Nostra, germoglio che gli studenti hanno messo a dimora. La consegna al dirigente scolastico Alfredo Stefanelli è avvenuta nei giorni scorsi con una cerimonia che ha visto, in Aula magna, la presenza del Prefetto di Siena Maria Forte, il colonnello dei Carabinieri nucleo biodiversità Carlo Chiavacci, Giovanna Vannetti referente Associazione Libera Toscana, il professor Francesco Fasano, coordinatore del progetto ‘Bandini sostenibile’ e in collegamento l’ex magistrato e presidente onorario di Libera Gian Carlo Caselli.

“Il nostro istituto da sempre porta avanti i valori della legalità e della sensibilizzazione delle giovani generazioni nei confronti del tema della lotta alle mafie. Questa giornata – spiega il dirigente scolastico Alfredo Stefanelli – ha un forte valore simbolico proprio durante le settimane in cui lo Stato ha riaffermato forte il principio della giustizia. Un ringraziamento al nucleo dei Carabinieri e alle testimonianze dei nostri prestigiosi ospiti che hanno contribuito a dare un contributo alla formazione di un forte senso civico, delle istituzioni e dello Stato ai nostri ragazzi”.

“Un germoglio del ficus noto come l’albero di Falcone, un germoglio preso dalla pianta che cresce davanti alla casa di Giovanni Falcone a Palermo, come simbolo della lotta alla mafia – ha detto il professor Francesco Fasano – Gli avevamo lasciato un posticino e adesso, finalmente, grazie ai Carabinieri che ce lo hanno consegnato, lo custodiremo mettendolo a dimora”.

Il progetto rientra nel più ampio percorso sulla sostenibilità, coordinato dal professor Fasano, che ha visto mettere già a dimora nel giardino della scuola sessanta piante, tra alberi e arbusti. Tra le piante scelte arbusti di cipresso toscano, viburno, ligustro, bosso, agrifoglio, tiglio, alloro, cerro, leccio e acero.

Sempre in collaborazione con i carabinieri è stata apposta una fascetta di riconoscimento e sono state georeferenziate le piante con una stima annuale della CO2 assorbita. Fin dalla vecchia sede all’interno del perimetro delle mura cittadine, l’Istituto Bandini ha legato la sua immagine alla presenza di vegetazione arborea. Infatti, di fronte alla sede, erano collocate due palme. La messa a dimora di essenze arboree, concomitante con una azione di divulgazione interna, garantirà l’assorbimento di CO2 atmosferica per normale ciclo del carbonio e fornirà l’opportunità didattica di sottolineare la lotta ai cambiamenti climatici (assorbimento CO2), la protezione dal dissesto idrogeologico (azione di stabilizzazione delle piante), tutela della biodiversità.

L’Istituto d’istruzione superiore Sallustio Bandini di Siena diventa così una scuola ‘interamente sostenibile’ e ‘plastic free’ e lancia, coerentemente con gli obiettivi di Agenda 2030, il piano di offerta formativa sulla sostenibilità ambientale. Il progetto, della durata di tre anni, è stato strutturato in una fase didattica di base, in cui sono state trasmesse le nozioni elementari di utilizzo sostenibile delle risorse (acqua e materie prime) ed una seconda fase didattico-seminariale in cui sono stati coinvolti gli studenti con momenti di approfondimento.

marco crimi

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