Non è ancora una patata bollente da gestire nelle scuole di Siena, ma l’ultima circolare del Miur sul rientro dei professori non vaccinati lascia qualche punto interrogativo pure qui da noi.
Nello specifico l’atto stabilisce che da aprile i docenti che non si sono fatti il vaccino potranno tornare negli istituti dopo aver eseguito un tampone, ma non potranno avere contatti con gli studenti. “Il personale docente ed educativo inadempiente all’obbligo vaccinale potrà essere impiegato nello svolgimento di tutte le altre funzioni rientranti tra le proprie mansioni, quali, a titolo esemplificativo, le attività anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione”, spiega il Miur nella circolare aggiungendo che ai dirigenti scolastici è imposto “di utilizzare il docente inadempiente in attività di supporto alla istituzione scolastica”.
E così da venerdì si troverà a dover lavorare su un caso del genere il Sarrocchi (che comprende un istituto ed un liceo). “Proporremo all’insegnante di aiutarci a gestire la documentazione dei ragazzi che necessitano di sostegno – spiega Stefano Pacini, dirigente scolastico del complesso -. Possiamo ancora sfruttare le sue competenze ed impiegarlo nel settore, magari portando un beneficio indiretto per i ragazzi. Ad ora si tratta di una sola persona, per cui la gestione non è complicata. Ma è logico che se i docenti fossero di più le soluzioni da trovare sarebbero difficili”, prosegue.
Situazioni di questo tipo non ci sono al liceo scientifico Galilei e nemmeno al Ricasoli ( istituto agrario e istituto alberghiero). “Il nostro personale ha risposto benissimo all’obbligo vaccinale – afferma Adele Patriarchi, dirigente dello scientifico -. Mi sembra che l’atto nasca dal desiderio di ripristinare la normalità del pre-covid. Capisco che mettere a contatto questi professori con gli studenti possa costituire un pericolo, ma comunque per i presidi gestire una vicenda del genere non è facile”
Per Federico Frati, dirigente dell’Istituto comprensivo Mattioli(dove non ci sono insegnanti non vaccinati), infine “si sta configurando una cosa anomala a livello contrattuale”, perché “il demansionamento sposta le ore lavorative da 18 a 36”, e quindi “urge chiarire subito questo aspetto – conclude-. Secondo me si è visto solo un corno del problema”.
MC
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