“L’isola che non c’è”, un nome premonitore: l’asilo nido rischia di chiudere insieme ad una scuola materna

La scuola materna paritaria “Capitan Uncino” e l’asilo nido accreditato “L’isola che non c’è” (una denominazione premonitrice?) ubicati in viale Europa sembrano destinati a chiudere entro il 31 luglio del prossimo anno. Genitori, insegnanti, inservienti e gli stessi responsabili della cooperativa sono seriamente preoccupati e non c’è da dar loro torto.

Siamo stati contattati da alcuni genitori perché è loro intenzione portare alla luce il problema: “Non cerchiamo, né vogliamo uno scontro _ affermano _ bensì un dialogo nella speranza che tutti insieme possiamo trovare una soluzione”.

Il bandolo della matassa è economico. L’attuale cooperativa “Comunità persona e infanzia” tempo fa aveva rilevato dalla precedente le due strutture e l’intero pacchetto che non comprendeva solo la didattica ma anche il leasing aperto dalla precedente gestione. Secondo i genitori le rate sono diventate onerose e la cooperativa non riesce più a pagare. A fronte di questo l’istituto di credito proprietario dei locali dove sono stati aperti la materna (la frequentano in 15) e il nido dove ogni giorno arrivano 27 piccoli ha chiesto di riavere i locali.

Il tempo per cercare un’adeguata soluzione è davvero poco: sette mesi per trovare un posto in altre strutture per i bambini, sette mesi per ricollocare altrove insegnanti e inservienti.

Il problema è già sul tavolo dell’assessore Lorenzo Loré che, pare, abbia messo in agenda per la settimana prima di Natale un incontro con i responsabili della cooperativa e le rappresentanze di genitori, insegnanti e inservienti. La chiusura di “Capitan Uncino” e de “L’Isola che non c’è” andrebbe concretamente a finire sulle spalle del Comune e in questo momento asili nido e materne pubblici sono al completo.

Cecilia Marzotti