Per la storica osteria Nonna Gina al peso portato, insieme a tutto il settore della ristorazione, per l’emergenza economica si è aggiunta un’altra difficoltà: l’8 giugno, 5 giorni dopo la riapertura del locale, gli operai del Comune hanno iniziato i lavori alla pavimentazione nella zona di Via Stalloreggi, le Due Porte e Pian dei Mantellini, proprio davanti all’ attività.
“ Dalla nostra entrata al cantiere c’è un metro e dieci. Per decreto dobbiamo tenere aperte, non avendo l’aria condizionata, la porta e le finestre che danno tutte su quel lato”, ci dice Elisa Stopponi, dell’Osteria, che poi aggiunge ” sanifichiamo ogni giorno, ma nonostante questo e nonostante le assicurazioni che ci hanno dato, i tavoli e le sedie sono tutti polverosi“.
La novità è stata brutta ed inaspettata ed adesso il ristorante si può permettere di aprire solo a cena: “ la loro pausa pranzo dura solo mezz’ora e noi non possiamo tenere tutto aperto mentre lavorano”.
Ma i problemi non si sono fermati qui, come racconta Elisa: “ avrebbero dovuto rifare solamente la pavimentazione, ma quando hanno tirato su le pietre hanno trovato una perdita di gas. Per cambiare il tubo c’è voluta un’ulteriore settimana” ed ancora ” stamani c’era bel tempo e ci aspettavamo che lavorasse qualcuno e che il cantiere andasse avanti ma invece c’era il vuoto totale”.
La situazione che sta andando avanti da giorni la sta stancando molto ma a portarla all’esasperazione è stato un fatto che è accaduto stamani: ” Alle 10.30 mi sono avvicinata davanti al cantiere dove c’erano due persone, non so nemmeno se fossero del Comune – afferma-. Gli ho chiesto perché non procedessero i lavori. Loro sono rimasti girati di spalle ed hanno appena girato la testa verso di me rispondendo ‘oh signora presto si rinizia, ci vuole pazienza eh!’. Mi sono sentita come l’ultima ruota del carro“.
L’evento odierno non le è andato giù e per questo ha deciso di raccontarlo attraverso un post sui social che ha fatto scalpore ed anche il giro di Siena.“ Mi sono infuriata: siamo chiusi a pranzo, non possiamo tener i tavoli fuori e ci trattano in questo modo – conclude-. Alla fine mi hanno detto: ‘prima o poi si riavvierà, d’altra parte i problemi non ce li avete solo voi’. Dalla rabbia sono dovuta tornare nel mio locale“.
Marco Crimi