Adesso è “urgente” che l’Esecutivo “richieda al più presto” alla direzione della Concorrenza della Commissione europea una “proroga dei tempi previsti per la permanenza nel capitale di Mps”. Anche le segreterie di coordinamento dei sindacati della Banca si uniscono a quello che ormai è diventato il coro bi-partisan della politica. “È questa, assieme al dovuto aumento di capitale, una condizione necessaria, ma non sufficiente, per permettere di trovare soluzioni alternative che possano garantire la stabilità ed il rilancio del Gruppo che da tempo auspichiamo”, spiegano le sigle aggiungendo che si aspettano “venga finalmente attivato con il sindacato un confronto su un progetto strategico chiaro- continuano-, che non potrà prescindere anche dal mantenimento dell’integrità societaria ed organizzativa, dalla conservazione dell’attuale insediamento territoriale della Banca, dei livelli occupazionali, normativi e salariali per consentire al Gruppo Mps di rafforzare il proprio ruolo di riferimento a sostegno dell’economia del Paese, delle famiglie e delle imprese”. Le sigle concludono: “e i 21mila dipendenti di Mps che ogni giorno svolgono il proprio lavoro con professionalità e dedizione, nonostante le continue pressioni mediatiche a cui sono sottoposti, meritano rispetto e conseguentemente una risposta tempestiva che consenta di ristabilire un sereno clima lavorativo”.