Cgil e Fp Cgil di Arezzo, Grosseto, Livorno e Siena sono preoccupate dall’andamento degli appalti e degli affidamenti di servizi che rientrano nel perimetro di gara in Sei Toscana.
“Chiediamo all’Azienda – dicono le organizzazioni sindacali – se è stato rispettato l’Accordo siglato con Ato Toscana Sud, dove è previsto un massimo del 23% di attività che Sei Toscana può esternalizzare. Inoltre vogliamo chiarezza sul ruolo del socio ETA Ambiente, affidatario di una parte dei servizi, perché risulta che si avvalga di lavoratori in distacco da COOB a cui viene applicato il CCNL della Cooperazione Sociale, anziché il Contratto Nazionale dell’Igiene Ambientale a cui si fa riferimento per i dipendenti diretti”.
La Cgil e la Fp Cgil reclamano inoltre un tavolo di confronto con le Organizzazioni Sindacali, Sei Toscana e COOB al fine di prevedere un percorso che porti tutti i lavoratori che svolgono le mansioni di Igiene Ambientale ad avere lo stesso trattamento economico e normativo. “Non è più tollerabile che a pagare le scelte e i costi dell’organizzazione del lavoro siano i dipendenti degli appalti ed affidamenti – sottolineano i sindacati – attraverso un dumping contrattuale non più sostenibile”.
“Riteniamo che l’Autorità di Ambito Toscana Sud e gli Enti Locali rientranti in tale perimetro debbano prendere in considerazione tali problematiche, – concludono Cgil e FP Cgil – dal momento che si parla di un servizio pubblico essenziale che non può essere considerato solo come un costo ma che ha bisogno di programmi che garantiscano servizi ottimali per gli utenti e la salvaguardia dell’ambiente. A tal senso chiederemo un incontro specifico”.