“Abbiamo appreso dai giornali e con grande interesse le notizie delle previste riduzioni di personale sanitario annunciate nelle aziende dalla Regione”. Si apre così il comunicato stampa firmato e diffuso quest’oggi dalla Segreteria regionale dell’Anaao Toscana, sindacato che rappresenta i medici. “Considerato che i medici e i dirigenti sanitari toscani sono tra i peggio pagati in Italia – aggiunge il sindacato -, come dipendenti tra i più colpiti dai recenti aumenti delle tasse regionali, in molti prossimi alla pensione e che i giovani laureati lasciano deserti circa il 40% dei posti nelle specializzazioni delle università Toscane, tra fughe previste e carenze annunciate, pensiamo che la regione non avrà problemi a raggiungere tale obiettivo”.
“Giusto un lievissimo disappunto ci ha colti nell’apprendere che tra gli sprechi sia stato citato il fatto che negli ospedali si buttino via i farmaci: probabilmente il presidente è stato male informato, in quanto a noi ciò non risulta, mentre ci risulta che talvolta i farmaci e i dispositivi (soprattutto a fine anno), manchino. Prendiamo atto infine che si decida tutto ciò senza minimamente coinvolgere (o almeno informare, continuando ad ignorare le loro richieste di confronto), i rappresentanti dei lavoratori della sanità, che con la loro opera quotidiana hanno contribuito non poco ai risultati lusinghieri della Sanità Toscana. Finora, e ancora per poco, se si continua così” ha concluso Anaao.
Sul tema, peraltro, è intervenuto anche Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, dicendo che si tratta di una notizia “che non corrisponde a verità”. “Non c’è nessuna volontà di fare tagli al personale della sanità pubblica in Toscana – ha detto Giani -. In questo momento ci sono le singole Asl che devono presentare i piani per la gestione dei propri servizi e del personale, nel momento in cui questi piani ci verranno presentati può darsi ci siano degli aspetti che arrivino a individuare un minor ricorso al turnover, ma nell’ordine di meno dell’1%. Ma non si può parlare di tagli di 400 persone”.
“Noi abbiamo 57mila dipendenti a tempo indeterminato – sottolinea Giani – abbiamo un settore pubblico allargato di 100mila dipendenti, quindi nessun taglio, ma semplicemente un’indicazione in relazione ai fabbisogni di personale per l’organizzazione delle nove Asl che presenteranno il proprio piano di esecuzione di servizi”. “Ovviamente – conclude il presidente regionale – la sanità non è gratis perché per tenere un sistema di sanità pubblica, che io ho voluto senza tagli di servizi, abbiamo dovuto fare un’addizionale Irpef che porta 200 milioni euro nelle casse regionali”.