
La pettorina simbolo della vertenza senese non è un semplice omaggio consegnato al Ministro Adolfo Urso, ma è una richiesta affinché si mantenga l’impegno preso. Perché se allo stabilimento di viale Toselli il primo tempo con Beko è stato vinto, ora c’è da giocare l’altra fase della partita: quella della reindustrializzazione.
E sindacati e rappresentanze lo hanno ricordato anche oggi, davanti ai cancelli dell’impianto, in una conferenza dove si è commentato l’esito del tavolo al Ministero dello scorso lunedì, quello dove è arrivata la firma sull’intesa cone azienda e Governo.
Il patto romano è già stato definito storico: non accade tutti i giorni che lo Stato si impegni a rilevare uno stabilimento. Stabilimento che Urso visiterà il 3 luglio, anche se sarà a Siena già dal giorno prima per il Palio.
Ad oggi sarebbero tre i soggetti che avrebbero chiesto informazioni mentre resta da capire se ci sarà uno spacchettamento della struttura: possibile infatti che più aziende entrino in viale Toselli, anche se i sindacati sarebbero favorevoli all’arrivo di un unico reindustrializzatore.
“È importante che le istituzioni visitino lo stabilimento per capire da vicino la tipologia dell’attività . Se il Ministro viene, è un punto a favore: potrà vedere con i suoi occhi – afferma Massimo Martini, della Uilm Uil di Siena – . Quella di luglio sarà una data chiave, perché coincide con la presenza di Urso e con l’atto di rogito per l’acquisizione dell’immobile. Sappiamo che ci sono soggetti interessati alla reindustrializzazione. Il sindaco ha parlato di un possibile spezzettamento della fabbrica, con più investitori. Ma su questo andiamoci piano: preferiremmo un unico soggetto. Anche se comprendiamo che non è facile farsi carico di 300 lavoratori”
Intanto la vertenza va avanti con nuove tappe: il 2 maggio sindacati e rappresentanze saranno in Regione per concordare le prossime mosse. E si attende poi anche un nuovo tavolo provinciale.
“Questa mobilitazione degli operai fa scuola – sostiene Daniela Miniero, segretaria della Fiom di Siena-. Fa scuola anche a noi, che ci siamo trovati a gestire questa vertenza. Oggi i lavoratori hanno consapevolezza e coscienza diverse. Questo ci servirà per chiudere con successo il percorso. I lavoratori, tramite le rsu, devono partecipare attivamente al dialogo con il futuro soggetto reindustrializzatore. Abbiamo già dato, in passato, con imprenditori poco affidabili. Dato il punto di partenza, si può parlare di un miracolo”.
Fuori dai cancelli il presidio continua. “Questo è solo il primo tempo: dobbiamo restare pragmatici – osserva Giuseppe Cesarano, segretario Fim Cisl di Siena -.L’acquisto del sito è un passaggio fondamentale per capire se, affidandoci ai privati, possiamo affrontare la sfida della globalizzazione. Questo può diventare un precedente importante per cambiare il paradigma della globalizzazione. Non ci sono molti precedenti in cui lo Stato acquista un capannone. È un segnale importante. Siamo favorevoli a un singolo soggetto per la reindustrializzazione. Ma non dobbiamo trascurare le politiche attive: bisogna dare alle persone la possibilità di ricollocarsi”.
MC