“Ci impegneremo a parlare con le istituzioni locali per chiedere la modifica del procedimento”, è questo l’appello di Spi Cgi, il sindacato che tutela i pensionati. In particolare parliamo della cessazione dei medici di famiglia: infatti, nei giorni scorsi abbiamo assistito al pensionamento di diversi medici di base, creando, a detta del sindacato, confusione tra le fila delle persone più anziane che si sono trovate prive di un medico di base.
“Soltanto il 20 novembre scorso la ASL ha sentito il dovere di avvisare della imminente cessazione dei medici attraverso un mero comunicato stampa – fa sapere Spi Cgil -. Questo criticabile metodo di informazione verso la popolazione ha accresciuto il calvario degli assistiti che spesso non erano a conoscenza della conclusione dell’attività. Inoltre, causa la pandemia e che telefonando al numero indicato non risponde nessuno, l’unico sistema di confronto con la ASL è quello della telematica, dimenticandosi del fatto che tanti, specialmente coloro in età avanzata, non sono in possesso di tali sistemi e si può concretizzare il rischio di trovarsi senza una assistenza medica”. “Questa situazione – continua il sindacato – non è accettabile in un paese civile! Siamo stati testimoni di persone anziane in piena crisi di angoscia non sapendo a chi e dove rivolgersi per risolvere la propria condizione. Da parte della ASL deve essere trovata una procedura del passaggio da un medico all’altro che tenga in maggior conto il diritto costituzionale alla tutela della salute in capo ad ogni italiano”.
Sempre secondo Spi Cgil sono molti i problemi legati alla cessazione di alcuni medici di base, molti di natura burocratica legata alla scelta del nuovo medico, cui gli anziani sono obbligati a fare per via telematica, complice l’emergenza sanitaria. Ciò potrebbe portare a problemi di servizio, come nel caso di Montalcino, dove lo stesso Comune con l’aiuto del sindacato si è visto costretto a intervenire per aiutare queste persone nella scelta del nuovo medico.
“Migliaia di cittadini – aggiunge Spi Cgil – obbligati a percorrere i meandri del labirinto burocratico previsto dalla procedura in essere con oneri in capo al solo “assistito” da svolgere in tempi rapidissimi, pena l’eventuale carenza di assistenza medica, e che in caso di email richiede tra l’altro l’invio di documentazione spesso già in possesso dell’istituzione sanitaria”. “Prossimamente – conclude il sindacato, – nel giro di pochi anni, saranno molti i medici che cesseranno la convenzione con il servizio sanitario ed è urgente evitare per il futuro il caos che si è originato in questi giorni a Montalcino, tale che è stato necessario l’intervento dell’Amministrazione Comunale e dove il Sindacato Pensionati SPI CGIL si è messo a disposizione per aiutare quanti avessero bisogno di informazioni e delucidazioni per il cambio del medico. Lo SPI CGIL di Siena si farà parte attiva per chiedere alle autorità competenti la modifica del procedimento attuale ricercando una soluzione che non obblighi il cittadino ad inutili difficoltà e preoccupazioni”.