Chiusi, i richiedenti asilo diventano muratori e danno nuova vita ad un immobile confiscato

Da Chiusi arriva una bella storia di legalità, futuro, solidarietà ed accoglienza: l’immobile Molino Astrone, che fu confiscato alla criminalità organizzata nel 2010, torna a nuova vita con un progetto che vede coinvolti i richiedenti asilo ospiti nel territorio chianino.

Saranno loro che, grazie ad accordo di collaborazione firmato oggi tra il Comune, Ance Siena, Misericordia di Chiusi e Scuola Edile di Siena, potranno partecipare ad un corso come muratori e ristrutturare una struttura che il tribunale di Napoli ha concesso dopo la presentazione di un progetto a fini sociali realizzato dal municipio e l’associazione Durante Dopo di Noi.

“I lavori al Molino Astrone – afferma il sindaco Gianluca Sonnini – proseguono ed è entusiasmante pensare a come era, com’è oggi e a come diventerà”.

Per i migranti l’opportunità e soprattutto quella di poter entrare nel mondo del lavoro. “Questo infatti è un momento storico in cui la Scuola Edile ha la necessità di dover avviare nuove professionalità a fronte di una forte richiesta di lavoratori che l’offerta attuale non riesce a soddisfare”, ha osservato il presidente di Ance Giannetto Marchettini.

Il Molino Astrone sarà quindi una struttura aperta a tutti, come luogo dove ciascuno potrà trovare il proprio spazio, curare la propria fragilità e mettere a disposizione degli altri le proprie qualità.

“Spero che possa rappresentare per tutta la comunità un passo importante, un vero segnale di inclusione e di collaborazione che possa perdurare nel tempo. I nostri ragazzi, sempre preziosi, ci danno ogni giorno la forza per andare avanti, per pensare che sia tutto possibile con un po’ di buona volontà e uno spirito di solidarietà”, così la presidente dell’associazione Durante e Dopo di Noi Cristina Lorenzoni

“In questo modo possiamo formare i ragazzi che sono ospiti delle nostre strutture rendendoli autonomi dal punto di vista finanziario e facilitando il loro inserimento nel tessuto economico e sociale della nostra comunità”, le parole di Roberto Fè, presidente della Misericordia di Chiusi