“Conoscere e conservare”, summer school di Opera del Duomo e Università per Stranieri sull’arte del Rinascimento

L’Università per Stranieri di Siena, in collaborazione con l’Opera della Metropolitana di Siena, organizza corsi di Alta Formazione dedicati all’arte italiana tra Medioevo e Rinascimento.

Concepito secondo il modello seminariale, il corso unisce lezioni frontali a visite sul territorio – di collezioni pubbliche e private – pensate come momento di verifica sul campo degli argomenti discussi in aula.

Con un approccio dinamico che faccia dialogare l’analisi stilistico-formale con lo studio delle peculiarità materiali delle opere, l’obiettivo della summer school è quello di indagare la genesi e la diffusione della pala quadra all’antica, che a partire dalle prime elaborazioni fiorentine degli anni trenta del Quattrocento si affermò progressivamente anche fuori dalla Toscana.

Nell’area senese la pala quadra ebbe una ricezione ambigua e originale, conseguenza di una persistente nostalgia tardogotica e di una più radicata deferenza all’autorevole tradizione trecentesca cittadina. Il complesso museale dell’Opera della Metropolitana e le collezioni della Pinacoteca Nazionale consentono di indagare al meglio questo tema complesso, di cui il corso intende offrire una panoramica allargata ad altre aree geografiche con uno sguardo attento anche alle pale d’altare realizzate in scultura – sia in terracotta, policroma e invetriata, sia in marmo – e alle ancone miste, di cui Siena offre importanti esempi tra Quattro e Cinquecento. Affondi specifici sugli aspetti tecnici, strutturali e sulla prassi costruttiva delle carpenterie saranno oggetto di una giornata di lezioni e visite presso i laboratori di restauro dell’Opificio delle Pietre Dure nella Fortezza da Basso a Firenze.

Il profilo articolato dei relatori – storici dell’arte, direttori di museo, tecnici del legno e restauratori – assicura una polifonia di interventi di ampio respiro, animati da competenze e interessi diversi. Il corso è perciò un’opportunità feconda di riflessione metodologica sulle nuove sfide imposte alla ricerca storico-artistica, sempre più interessata al recupero del nesso inscindibile tra forma e funzione delle opere e alla restituzione dei contesti originari di provenienza.