Covid, Chiusi in zona rossa. Bettollini: “Preoccupano gli effetti psicologici sui cittadini”

“Sono cotto”, così il sindaco di Chiusi Juri Bettollini ha commentato il suo stato d’animo dopo un anno che la sua città affronta l’emergenza sanitaria. Nel Comune in Valdichiana le notizie non sono per niente buone: 71 cittadini positivi al coronavirus, 148 in isolamento.

Non solo, domani, domenica 7 febbraio, a Chiusi scatterà la zona rossa ( durerà una settimana) con tutte le restrizioni previste dal Dpcm del 14 gennaio. Il motivo è dovuto alla presenza di tre tamponi positivi alle varianti brasiliana e sudafricana. “Sono preoccupato per l’alta contagiosità – prosegue Bettollini-. Non voglio avere situazioni simili a quelle che stanno vivendo i comuni sul Lago Trasimeno. Per questo, dal prossimo lunedì 8 febbraio, inizierà la campagna di screening di massa: per circoscrivere il contagio e trovare gli asintomatici”, afferma Bettollini che poi si appella ai cittadini “fate il tampone”.

Chiusi si prepara a vivere “un lockdown a tutti gli effetti – aggiunge-. Le persone non se lo aspettavano, ma dobbiamo superare il tutto. I miei cittadini stanno soffrendo gli effetti psicologici ed anche economici di questa nuova chiusura. Qualcuno fatica a capire questa decisione della zona rossa, ma la salute viene prima di tutto”.

Il quadro epidemiologico del territorio con un caso di variante inglese, che attualmente si trova in un albergo sanitario a Siena, e delle varianti brasiliane e sudafricane a Chiusi è servito a Juri Bettollini, sindaco della città in Valdichiana, e al cso di VisMederi Emanuele Montomoli (entrambi ospiti della diretta di Siena News) a fare un punto della situazione su quello che sta accadendo in provincia.

“Questo virus cambia e si sapeva – spiega Montomoli-. Adesso dipende da quali regioni provengono le mutazioni per capire quanto è virulento. Queste tre varianti hanno reso il Sars-cov 2 parzialmente evasivo”. Montomoli aggiunge: “Non è escluso che chi è immunizzato al ceppo di Wuhan possa reinfettarsi. Le ipotesi sono diverse, le varianti non dovrebbero essere letali ma serve del tempo per capire”, conclude

 

di seguito la videointervista completa