Per i dipendenti del Comune “le logiche che la politica mette in atto sono ancora le stesse della passata amministrazione, si sceglie le appartenenze a scapito delle competenze e si mettono in un angolo ed in situazioni di assoluta marginalità delle professionalità non gradite”.
È l’accusa che la Fp Cgil muove a palazzo pubblico e a Nicoletta Fabio. Sulle dinamiche del personale, aggiungono, “la politica entra perciò a gamba tesa facendo il buono e il cattivo tempo”.
Ed ancora: “se, subito dopo le elezioni, le lavoratrici e i lavoratori erano fiduciosi che la situazione generale sarebbe potuta migliorare, il malessere ormai dilaga proprio grazie alle scelte infauste messe in campo”.
Dal sindacato si evidenzia “stupore” per il fatto che il sindaco “a seguito di lunghissime procedure di selezione, abbia poi nominato dirigenti fedelissimi e di fiducia della vecchia amministrazione, che erano comunque parte di quel malessere ben noto alla Fabio”.
“Lascia inoltre perplessi che, dopo mesi di ponderazione delle candidature e valutazione dell’esperienza e professionalità “nelle materie oggetto di incarico”, una volta selezionati i candidati, siano state ridisegnate le direzioni facendo uscire alcune di queste materie ed i relativi uffici – continuando da Fp Cgil – . Tenuto conto delle limitazioni del Comune a procedere ad assunzioni poiché è stato superato il parametro relativo alla capacità assunzionale, ci preoccupa il numero dei dirigenti non di ruolo, che sono ben sette. Infatti il numero di dirigenti a contratto, i cosiddetti ex 110, previsti nella misura del trenta per cento della dotazione dirigenziale dal Tuel, è stato elevato al cinquanta per cento grazie alla previsione del Pnrr senza che siano previsti nell’organigramma dell’Ente”.
E proseguono: “Ad oggi rimangono ancora da coprire le posizioni di elevata qualificazione scadute. Si è provveduto invece a prevedere gli emolumenti delle singole posizioni, non sempre rispettando il regolamento che la giunta Fabio si è formalmente data”.