Drappi rossi fuori dai palazzi pubblici, un’immagine con scritto “Se questo è amore non voglio essere amata” – realizzata dagli studenti del liceo artistico – che sarà usata come banner per i siti istituzionali in questo weekend e come manifesto per le vare sedi.
Ed ancora un flash mob, in programma per venerdì mattina, in piazza del Campo che vedrà protagonisti gli studenti del Caselli – e a cui si aggiungeranno i ragazzi degli altri istituti – per dire no alla violenza contro le donne. Queste alcune delle attività di sensibilizzazione della provincia in vista del prossimo 25 novembre.
Il corteo, con le studentesse e gli studenti dell’istituto Caselli, arriverà in piazza del Campo intorno alle 11. Qui confluiranno anche gli studenti delle altre scuole superiori. Qui ci sarà il flashmob con letture di poesie e brani e, a seguire, con la lettura dei nomi delle vittime di femminicidio, accompagnato dalle musiche del conservatorio “Franci” .
Inoltre, la provincia ha collaborato con il comitato unico di garanzia dell’università di Siena, alla realizzazione del Cinecug, una rassegna cinematografica, aperta a tutta la cittadinanza, che prevede, al Santa Chiara Lab, la proiezione di otto film, che affrontano da varie prospettive il tema dell’autodeterminazione femminile.
Si parte dal 22 novembre con “Il colore viola”, si prosegue il 13 dicembre con “Il diritto di contare” e con altre 6 proiezioni fino alla primavera 2024.
“È con questa consapevolezza e con questo intento che anche quest’anno abbiamo messo in campo varie iniziative – sottolinea la consigliera provinciale Rossana Pallassini – Il plurale è usato intenzionalmente, perché la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere contro le donne richiedono un’attività di rete, con condivisione di obiettivi, linguaggi e procedure. È questo il contesto del tavolo provinciale contro la violenza di genere e dei vari tavoli locali”.
“La violenza è un fenomeno complesso e interconnesso per cui è indispensabile il lavoro di rete – continua-. Gli enti locali, che sono tenuti a garantire il benessere delle loro comunità, non possono sottrarsi al dovere di contrastare il sostrato culturale che è alla base di ogni forma di violenza e discriminazione. È fondamentale continuare a lavorare per promuovere interventi contro la violenza alle donne e creare una coscienza collettiva, nella consapevolezza che la violenza di genere parte da una cultura patriarcale, che nega alle donne pari opportunità e pari diritti e legittima la violenta appropriazione del loro corpo sia in ambito privato che pubblico”.