Enel Cuore, la onlus di Enel italia mette in campo 23 milioni di euro per far fronte all’emergenza Coronavirus. Sostenere nell’immediato l’attività̀ della Protezione Civile nel contrastare l’emergenza epidemiologica. Supportare ospedali, strutture sanitarie ed enti nella creazione di nuovi posti letto e l’acquisto delle apparecchiature necessarie sia nelle aree maggiormente colpite del nord Italia che nel resto del Paese. Supportare le organizzazioni del terzo settore italiano per garantirne la sicurezza e la continuità dell’operato. Contribuire alle azioni delle amministrazioni locali volte a supportare coloro che più di altri sono messi in difficoltà dall’emergenza e, successivamente, a sostenere la ripresa delle attività cittadine. Sono questi gli interventi che Enel Cuore vorrà perseguire attraverso la sua donazione
“In questo momento così complesso per l’Italia, Enel, attraverso la sua onlus Enel Cuore, vuole dare un aiuto concreto per contribuire a sostenere le strutture ospedaliere, le associazioni sul territorio e potenziare la risposta del sistema Paese all’emergenza in corso – afferma Patrizia Grieco, Presidente di Enel e di Enel Cuore. “Siamo una multinazionale italiana con forti radici nel territorio che fa della sostenibilità l’architrave della sua strategia. È quindi del tutto naturale, ma al contempo doveroso per la nostra società, aiutare i territori dove operiamo e le comunità con cui lavoriamo ogni giorno”.
Per la realizzazione di queste iniziative Enel Cuore ha stanziato oltre 23 milioni di euro sia per progetti già individuati, sia per altri in fase di individuazione che verranno definiti in tempi brevi grazie al dialogo e il continuo coordinamento con Protezione Civile e Autorità nazionali e regionali in prima linea contro la diffusione del virus.
Per far fronte all’emergenza anche E-Distribuzione, la più grande società in Italia nel settore della distribuzione di energia elettrica, è scesa in campo donando un collegamento alla propria rete elettrica (o aumenti di potenza) in favore di strutture sanitarie pubbliche o aree sanitarie, anche temporanee, attivate per la gestione della crisi legata al Covid-19 e sino al termine dello stato di emergenza.