“Dovevamo dare agli studenti la possibilità di assistere alle lezioni di Rino Rappuoli”

“Il messaggio che diamo agli studenti è che noi vogliamo mettere a disposizione il meglio per loro”. Così il rettore dell’università di Siena Francesco Frati ha commentato una delle maggiori novità dell’anno accademico 2020-21: Rino Rappuoli, direttore scientifico e responsabile dell’attività di ricerca e sviluppo di GSK Vaccines e leader del team di ricerca che nel Mad Lab – all’interno di Tls- lavora sugli anticorpi monoclonali contro il coronavirus, sarà docente dell’ateneo.

“Era doveroso dare agli studenti la possibilità di assistere alle lezioni di Rino Rappuoli”, prosegue Frati. Rappuoli insegnerà come professore straordinario nell’ambito del nuovo corso di laurea magistrale in Sustainable Industrial Pharmaceutical Biotechnology, attivato quest’anno dal dipartimento di eccellenza di Biotecnologie, Chimica e Farmacia.”Da tempo avevamo provato a trovare una soluzione per poter collaborare in modo più stretto con il dottor Rino Rappuoli, questa soluzione si è finalmente concretizzata. Con l’avvio del nuovo corso di laurea abbiamo voluto competenze pari alle aspettative dei nostri studenti”, continua.

Il corso comincerà a dicembre e si chiamerà Vaccines in the 21st century, “per lui essere un docente a Siena è un onore, così come noi siamo onorati di averlo nella nostra comunità”, sostiene Frati che aggiunge “si conferma ancora il ruolo di Siena come ecosistema dedicato alle scienze della vita, un ruolo che ha le origini nell’opera pionieristica di Achille Sclavo e di cui molti eredi hanno continuato la sua tradizione, una tradizione che non vive di ricordi, ma che rende protagonista nella nazione”

L’epilogo della riflessione del rettore dell’università di Siena è sul convegno di Pontignano che viene inaugurato oggi e che è giunto alla sua 28esima edizione, “siamo contenti di ospitare la Pontignano Conference che nacque qui grazie all’ingegno del professor Paul Corner – conclude-. Questo è un momento di discussione di temi che riguardano le relazioni tra Gran Bretagna e Italia. Regno Unito e Italia guardano l’Europa da poli geografici, culturali ed economici diversi, credo che la sintesi tra le due visioni è un contributo di primo livello allo sviluppo del continente”.

Marco Crimi