Fa visita al nonno in Campansi con il proprio cavallo. L’emozione del giovane Jacopo: “Mio nonno è un idolo”

La storia più bella di Natale arriva dal Campansi dove un giovane senese, che frequenta la terza media, si è reso protagonista di un gesto che scalda il cuore: il ragazzo, di nome Jacopo Petrini ha fatto visita, insieme al suo cavallo, al nonno Fabio, ospite della Rsa da qualche anno. Jacopo, vestito da cavaliere e con in testa un cappello di Babbo Natale, ha fatto la sua sorpresa all’adorato nonno, portando il cavallo, con cui è stato vincitore di numerosi concorsi e premi, e commuovendo quindi tutti i presenti.

“Mio nonno è un idolo – commenta Jacopo Petrini – ed è la persona che mi ha insegnato il valore di una passione. Fin da quando ero piccolo, mi veniva a prendere a scuola per portarmi agli allenamenti e questi, per me, sono ricordi indelebili. Nel 2018 è dovuto andare in Campansi e non ha più potuto seguirmi direttamente; così, ho deciso di portargli per Natale, il cavallo che mi ha permesso di crescere a livello sportivo. È stato un momento molto emozionante e anche per nonno Fabio è stato lo stesso. L’unica passione che non abbiamo potuto condividere è quella per la Contrada, perché lui è della Giraffa e io sono della Chiocciola”.

Anche se non ha potuto seguirlo, nonno Fabio ha comunque continuato a dare supporto al proprio nipote, il quale negli ultimi anni si è tolto diverse soddisfazioni. Infatti, il giovane Jacopo è stato selezionato dalla Fise (Federazione italiana sport equestri) per prendere parte alle gare nazionali ed internazionali, rappresentando l’Italia nel mondo delle corse equestri.

“Ho avuto anche la fortuna di vincere e di cantare l’inno di Mameli – spiega Petrini -. Rappresentare la propria nazione è una sensazione che si può descrivere difficilmente. Un ringraziamento speciale va anche al cavallo, perché senza di lui non potrei fare nulla e un secondo ringraziamento va, giustamente, a mio nonno. Ho ancora tanti sogni e spero di riuscire a realizzarli: su tutti, mi piacerebbe entrare nelle Fiamme Oro, anche se prima devo finire la scuola”.

Pietro Federici

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