Fine vita, il Governo impugna la legge toscana. Giani: “Difenderemo l’atto con determinazione”

Il Governo, nel corso del consiglio dei ministri di questo pomeriggio a Palazzo Chigi, ha deciso di impugnare la legge della Regione Toscana sul fine vita.

Dura la reazione del Governatore Eugenio Giani: “Esprimo profonda delusione per la decisione. Questa legge rappresenta un atto di responsabilità istituzionale e di rispetto verso le persone che affrontano sofferenze insopportabili. La nostra normativa – aggiunge – è stata elaborata in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale numero242 del 2019, che ha indicato la necessità di colmare un vuoto legislativo in materia di suicidio medicalmente assistito. In assenza di una legge nazionale, la Toscana ha scelto di dare risposte concrete ai cittadini, nel pieno rispetto dei principi costituzionali”.

“È paradossale che, invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il Governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte – conclude Giani-. Difenderemo con determinazione la nostra legge, certi di aver agito nel rispetto della legalità, della Costituzione e, soprattutto, delle persone”.

La legge fu approvata l’11 febbraio scorso, promulgata il 14 marzo dopo un ricorso non accolto del centrodestra al collegio di garanzia della Regione Toscana

Il Governo vuole bloccare la Toscana che riforma: è accaduto con la norma sugli affitti brevi e sul turismo, con quella sui balneari e adesso accade con la legge sul fine vita” osserva a sua volta il presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo.

Di “scelta ipocrita, cinica e codarda” parla la segretaria del Pd Elly Schlein: “Il Governo impugna la legge sul fine vita in Toscana, mentre con l’altra mano tiene bloccata la legge sul fine vita in Parlamento. Qui non si tratta di fare propaganda ma di dimostrare la serietà e la responsabilità di non voltare le spalle a chi sta soffrendo”.

“Il Governo prosegue nel disperato tentativo di impedire qualsiasi normativa che dia garanzie e diritti sulle scelte di fine vita”. Per farlo “il Governo dell’autonomia differenziata fa ricorso per impedire l’esercizio dell’autonomia esistente”, afferma l’associazione Coscioni. Critiche anche da M5s, Avs, Più Europa, Azione.

“Bene ha fatto il governo a impugnare la legge della Toscana sul fine vita, che è chiaramente incostituzionale e dimostra quanto la sinistra abbia intenti temerari e speculativi su un tema delicatissimo”, dichiara all’opposto Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato di Fi.

“Credo che sia impensabile che ciascuna regione possa decidere di normare su un tema così centrale e importante”, osserva il deputato Giovanni Donzelli, responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia. Intanto il senatore di Fdi Francesco Zaffini, presidente della commissione Affari sociali, ha reso noto che il Comitato ristretto per definire un testo base sulla legge sul fine vita, rinviato più volte negli ultimi mesi, “sarà convocato la prossima settimana. Questo è il mio auspicio”.

Sulla stessa scia come logico, la reazione del parlamentare senese di FdI Francesco Michelotti: “Bene ha fatto il governo ad impugnare la scellerata legge proclamata dalla Regione Toscana, entrata in vigore tre mesi fa, sul suicidio medicalmente assistito. L’esecutivo ha ascoltato la nostra richiesta rispetto ad una norma che era chiaramente anticostituzionale, perché in piena violazione del reparto di competenze tra Stato e Regioni”.

“La materia del fine vita, delicatissima – continua-, implica scelte di natura etica, morale e giuridica, ed è tema che riguarda esclusivamente lo Stato, e ribadiamo quindi che sarà il parlamento a legiferare. Non è accettabile che ogni regione legiferi, creando così caos normativo. Il governo, attraverso l’impugnazione, ha fatto da argine a questa ipotesi. Noi di Fratelli d’Italia siamo e saremo sempre contrari alla cultura dello scarto”.