Oggi pomeriggio, alle 16.58, on line per ascoltare l’aspirante ornitologo (ma ormai diciamo pure “giovane ornitologo”) Francesco Barberini, 104 collegamenti simultanei.
Un martedì pomeriggio qualunque, senza la costrizione di nessun insegnante (se escludiamo le 4 classi del CPIA1 di Siena collegate con 4 pc differenti), senza nessuna pandemia che costringesse le persone a stare a casa. Insegnanti, studenti o semplici curiosi collegati soltanto per il piacere di ascoltare Francesco raccontare della sua grande passione: gli uccelli e in particolare la loro evoluzione.
E Francesco, con la gentilezza e la disponibilità che ha sempre mostrato in questi anni, ha accettato il nostro invito a parlare con quella chiarezza espositiva e quel linguaggio semplice che arriva diretto a tutti. L’intervento è nato dalla solida (e solita) collaborazione tra il CPIA1 di Siena e il liceo Amaldi di Bitetto (dove il prof. Michele Somma funge da coordinatore e punto di riferimento) ma piano piano l’invito (diffuso tramite i social) è stato raccolto da altri insegnanti, colleghi di altri CPIA o di altre scuole, amici di tutta italia (e non solo), e quello che doveva essere un collegamento ristretto a 20-30 persone è diventata una bella lezione sull’evoluzione e sull’ecologia per 120-130 persone!
Si, perché Francesco parla con cognizione di causa e spigliatezza del percorso che hanno fatto diverse specie di uccelli per arrivare a quelle che conosciamo oggi, delle cause che hanno portato all’estinzione di altre, ma non manca mai di sottolineare quanto può fare ognuno di noi per l’ambiente e, soprattutto, per evitare l’estinzione della specie che più ci sta a cuore: la razza umana. Parla con preoccupazione di come l’uomo ha modificato l’ambiente in cui vive (ricordando la bonifica della Maremma) e di come questi cambiamenti abbiano a volte stravolto gli habitat naturali di molte specie, auspicando (non un ritorno al passato) una maggiore consapevolezza e senso di responsabilità nei futuri interventi.
Nell’ultima mezz’ora dell’incontro si è concesso con piacere alle domande dei presenti, alle quali ha risposto diffusamente parlando tanto dei lavori futuri (una pubblicazione sull’ecosistema dell’isola Bisentina, nel lago di Bolsena, di cui si sta occupando da circa 3 mesi) quanto dei primi passi in questa sua passione che coltiva ormai da oltre 10 anni. Il tempo è volato via in fretta e forse qualche studente aveva ancora qualcosa da chiedere… ma sono sicuro che, più avanti, non mancheranno altre occasioni per ottenere una risposta.