Ci sono piccole scadenze burocratiche, che – a saperle e volerle leggere nella maniera giusta – aprono scenari imprevedibili. Ad esempio, quella del 27 luglio, data entro cui le camere di commercio della Toscana devono presentare alla Regione Toscana le proposte ed i progetti a favore degli aderenti a “Vetrina Toscana”. Ho il fondato timore che siamo in pochi a sapere di cosa si tratta, e vi assicuro che è un peccato. Perché “Vetrina Toscana” significa qualcosa come 1000 ristoranti, 300 botteghe alimentari e 150 produttori della nostra regione, che – da tanti anni – sono impegnati a realizzare, promuovere e valorizzare piatti e prodotti enogastronomici tipici, tradizionali e quanto mai a filiera cortissima.
Sul sito https://www.vetrina.toscana.it/ trovate naturalmente la lista completa dei nomi, fra i quali vi anticipo ci sono eccellenze di assoluto valore. E ci potete trovare anche la migliore spiegazione di quello che può e vale fare questo esercito, fortunatamente pacifico, ma non per questo meno motivato: “promuovere un turismo responsabile, unendo filiera corta dell’enogastronomia, qualità delle produzioni e territori unici. Un mix capace di creare nuove economie, modelli di consumo consapevole e forme innovative di valorizzazione delle tradizioni toscane”. C’è nulla di più aderente alle esigenze di noi consumatori e turisti?
In provincia di Siena sono oltre un centinaio i ristoranti, le botteghe alimentari e i produttori che fanno parte di “Vetrina Toscana”, con una distribuzione omogenea sull’intero territorio, e quindi sempre a portata di mano, sia per una breve gita, sia per una vacanza più strutturata.
È davvero facile capire quale grande occasione si offre agli alfieri della nostra tipicità e qualità enogastronomica in questo scenario inedito dell’estate 2020, ma che già si può estendere all’autunno-inverno successivo. Perché in un momento in cui siamo soprattutto noi italiani a fare i turisti nella nostra regione, ecco che avere quasi 1500 indirizzi a cui rivolgerci con fiducia per soddisfare la nostra voglia di cose buone e sapori della tradizione, rappresenta una spinta ed una motivazione molto piacevoli.
Se ci troviamo a dover riscoprire (e spesso scoprire per la prima volta) le bellezze naturalistiche, culturali e balneari della Toscana, preciso ed inevitabile scatta la molla per andare a bere vino, comprare formaggi e salumi, assaggiare piatti nei locali che espongono la vetrofania di “Vetrina Toscana”.
E mi sembra lecito chiedere alla Regione Toscana, che di questo progetto è il regista, di fare uno sforzo di comunicazione in più, per far conoscere le aziende, ma soprattutto le persone che hanno scelto di aderire volontariamente a questo progetto, che ci mette a disposizione – nel modo più semplice – un’offerta enogastronomica di qualità integrata alle tante opportunità turistiche vicine a casa nostra.
Roberto Guiggiani