“Deborah esiste, è la fuori, esiste! E con quello superavo tutto. Capisci ora cosa sei per me?”: sono passati quarant’anni da quando Robert De Niro emozionò il mondo intero con questa frase nel film capolavoro C’era una volta in America, che il 28 settembre 1984 usciva per la prima volta nelle sale. La pellicola, rappresenta il compimento del lavoro di Sergio Leone , partito negli anni ’60 con gli iconici spaghetti western, assieme al compagno Ennio Morricone, compositore delle indimenticabili colonne sonore dei film ed allievo dell’Accademia Chigiana. Proprio in “C’era una volta in America”, ci sono due temi che sono entrati nell’immaginario collettivo mondiale: il tema principale che prende il nome dello stesso lungometraggio, suonato con il flauto di pan e il tema di Deborah, che si sente nei momenti più emozionali di Noodles (Robert De Niro).
“I due temi rappresentano un vero e prorpio capitolo della storia di Morricone e Leone – spiega il professor Stefano Jacoviello dell’Accademia Chigiana -. “Deborah’s theme” porta con sé un marchio indelebile del maestro, ovvero i lunghi pedali di dominante su cui si eleva il canto, aumentando la tensione e l’emozione. È un momento della carriera di Morricone, in cui la tonalità prendeva il sopravvento. Questo lavoro parte da C’era una volta il West, che di fatto segna lo stacco dagli spaghetti western, sia come trama che come musiche”.
Il nome del maestro Morricone, infatti, è particolarmente legato a Siena, città dove è partito come allievo, fino a diventare docente della Chigiana negli anni ’90.
“Ennio Morricone è stato docente di musica per i film dal 1991 al 1996 – spiega Jacoviello – ed era accompagnato da un altro grande maestro, ovvero Sergio Miceli, che anche lui ha contribuito a rendere la musica da cinema unica nel suo genere. Qui a Siena, hanno rappresentato delle vere e proprie icone per gli allievi, che spesso tendevano proprio ad emulare i trucchi del mestiere di Morricone”.
Malgrado siano passati quarant’anni da quel capolavoro ancora oggi, grandi e piccini, riescono a dedicare quattro ore del proprio tempo e ad emozionarsi di fronte a C’era una volta in America. Per questo, dovremo ringraziare per sempre i maestri Sergio Leone ed Ennio Morricone, e di quest’ultimo possiamo anche dire essere “Un nostro vanto”.
Pietro Federici