Siena

Le Dogc toscane: il Chianti

Sembra che il Chianti sia uno dei vini più conosciuti al mondo, forse perché la sua fama era già diffusa al tempo dei Medici, che tanto apprezzavano il vino proveniente da quella zona. Tuttavia bisogna stare attenti a non confondere il vino Chianti con il vino Chianti Classico (o Gallo Nero); si tratta infatti di due tipologie di vini diverse per territorio e regole di produzione. Dato il grande successo che il vino Chianti (i cui confini – lo ricordiamo- erano stati fissati dal Granduca di Toscana Cosimo III nel 1716) riscuoteva nel mondo, e dato che la produzione non riusciva a soddisfare le crescenti richieste, all’inizio del XX secolo si iniziò a produrre vino Chianti al di fuori della zona di produzione originaria, chiamandolo ugualmente “Chianti” o “vino prodotto all’uso del Chianti”. La distinzione tra le due denominazioni divenne effettiva solo nel 1932, quando con decreto ministeriale, venne aggiunto il suffisso “Classico”, al vino prodotto entro i confini delimitati dal Granduca.

La zona geografica del vino Chianti DOCG comprende un’area vastissima, che ricade nella parte centrale della regione Toscana, ed interessa parzialmente i territori collinari, a ridosso della catena degli Appennini, delle provincie di Arezzo, Firenze, Pistoia, Pisa, Prato e Siena. Il territorio di produzione è suddiviso in 7 sottozone, indicate in etichetta a seconda della specifica zona di provenienza; Chianti Colli Aretini, Chianti Colli Fiorentini, Chianti Colli Senesi, Chianti Colline Pisane, Chianti Montalbano, Chianti Montespertoli e Chianti Rufina. Il vitigno base di questa denominazione è sempre il Sangiovese (min. 70%), e ancora altri vitigni storici della zona come Canaiolo e Colorino, ma sono ammesse anche uve a bacca bianca (max. 10%) come la Malvasia Toscana ed il Trebbiano, secondo la tradizione inaugurata e sperimentata nel 1870 dal Barone Bettino Ricasoli. Ai vitigni tradizionali sono stati affiancati nel tempo anche altri vitigni come Cabernet, Merlot etc. etc. E’ disponibile nelle tipologie Annata, Superiore, Riserva e da poco tempo anche Gran Selezione. E’ un vino rosso vivace (tendente al granato se più invecchiato) morbido, vellutato e con un buon tenore di acidità. Si abbina molto bene con carni alla griglia o arrosto e selvaggina, ma anche primi piatti dai sughi rossi.

Una curiosità riguarda il vino Chianti “governo all’uso toscano”, si tratta di una particolare tecnica tradizionale, per la quale al mosto già fermentato viene aggiunto del mosto fermentato con le uve di Colorino fatte preventivamente appassire, dando così luogo ad una nuova fermentazione del vino, conferendo maggiore freschezza e un vivace fruttato al vino.

Stefania Tacconi

marco crimi

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