Ammonteranno a più di 27 mila euro gli aiuti economici del comune di Monteroni volti a sostenere il commercio locale.
L’amministrazione rende infatti noti i risultati del bando di incentivi a fondo perduto dedicati alle attività produttive e commerciali, che per questo anno prevede un’attenzione maggiore a chi ha dovuto realizzare nuove installazioni a causa del Covid-19 per adeguare i locali al distanziamento o incentivare l’asporto o la consegna a domicilio.
Le domande ricevute sono state 31 e 28 di queste sono state accettate per una media di contributo pari a circa 980 euro a testa, per un totale di 27.400 euro.
“In questo anno ci siamo dovuti inventare degli strumenti utili ad aiutare il nostro tessuto sociale messo in crisi dalla pandemia – spiega il sindaco di Monteroni d’Arbia Gabriele Berni – attraverso per esempio i buoni pasto, i contributi affitto, l’aiuto e la vicinanza alle persone sole o in difficoltà. Poi siamo intervenuti con le nostre attività commerciali anche utilizzando lo strumento dei contributi a fondo perduto che abbiamo istituito già da alcuni anni e destinandoci nuove risorse. Questo perché il 2020 sarà ricordato da tutti come un anno di svolta ed un anno nero dal punto di vista sociale ed economico, ma la necessità è quella di far rifiorire la vocazione produttiva che le nostre terre hanno sempre avuto”.
Il bando riguardava tutti gli interventi effettuati durante il 2020, la novità riguardava proprio le spese affrontate a causa della pandemia, per far fronte alle diverse disposizioni di legge ed ordinanze. Gli incentivi attuali si sono sommati alle altre misure a sostegno del sistema produttivo confermate ed adottate nella fase di approvazione del bilancio annuale ed alle risorse del nostro bilancio utilizzate per ridurre una parte della tassa sui rifiuti alle attività produttive.
“La spesa totale di competenza delle aziende – interviene il vicesindaco e assessore al Commercio Alberto Taccioli – che noi abbiamo parzialmente coperto è stata di quasi 79 mila euro, il nostro contributo quindi partecipa per il 34% alle spese sostenute dai privati. Di questi interventi otto riguardano lo sviluppo delle attività, tre la videosorveglianza, quattro l’aggiornamento o l’apertura di nuove attività e ben 13 le spese sostenute a causa del CoViD o per continuare l’attività a seguito di ordinanze e decreti, come l’adeguamento dei locali o gli acquisti finalizzati alla riduzione della permanenza di pubblico presso i locali dell’esercizio o a favorire il rispetto delle regole di distanziamento o a limitare i contatti con alcune superfici”.