Stop al taglio dei costi, si cominci a valorizzare le professionalità esistenti partendo dalle assunzioni per rilanciare la Banca. In sostanza questa è la richiesta delle segreterie Mps di First Cisl, Fisac Cgil, Fabi, Unisin e Uilca.
Le organizzazioni si dicono preoccupate per la struttura operativa di Rocca Salimbeni che è, spiegano, “duramente messa alla prova perché, spesso priva di indicazioni manageriali efficaci e che risente di un’inadeguata gestione dei processi riorganizzativi”.
Nelle filiali e negli uffici centrali, evidenziano le sigle, “i carichi di lavoro sono resi insostenibili dalla cronica carenza di organico”. Non solo: “l’organizzazione del lavoro, nelle strutture di rete, non è in grado di far fronte alle attuali esigenze operative ed i modelli di servizio non sembrano corrispondere alle reali necessità della clientela”.
E sempre per le filiali la procedura di ottimizzazione “mostra la mancanza di interazione tra le varie funzioni e livelli aziendali, non ha sviluppato un confronto adeguato su tutte le tematiche inerenti alle ricadute organizzative – spiega un comunicato-, gestionali e commerciali ed evidenzia come questo atteggiamento dilatorio non sia più accettabile, in quanto espone i colleghi a condizioni di lavoro precarie, mai rilevate anche in contesti aziendale assai più sfavorevoli e incerti”.
“È evidente a tutti come sia necessario andare a colmare quei divari gestionali, operativi e funzionali che non consentono alla Banca di progredire in maniera continua e costante verso i traguardi elevati che si è posta”, proseguono le organizzazioni che chiedono quindi “risposte tangibili e celeri riguardo al miglioramento del clima aziendale e delle condizioni di lavoro, considerando le assunzioni il primo necessario intervento a supporto di una rete ormai sfinita da mesi di operatività distribuita su un numero di risorse fortemente ridotto dalle uscite”.