Monte dei Paschi di Siena “è in grado al pari di altre banche di proseguire nella crescita anche da sola, ma penso che il processo di consolidamento sia inevitabile e utile”.
Luigi Lovaglio, in un’intervista al Corriere della Sera, parla di quello che potrebbe essere il futuro dell’istituto di Rocca Salimbeni.
“La dimensione anche dei nostri grandi gruppi bancari è relativamente contenuta rispetto ai principali player internazionali – ha proseguito l’ad di Mps- . E le dimensioni contano quando si tratta di fare investimenti, sostenere l’economia e lo sviluppo del Paese e preservare il risparmio. Quindi il consolidamento sarebbe un passo importante nella direzione di essere più competitivi”.
Quanto alle azioni, per Lovaglio, “ci sono “ancora buoni spazi di crescita del valore di Borsa, considerato che secondo i principali indicatori, come il price to tangible book value che è intorno a 0,50, Mps è sotto la media”.
Poi su altri progetti “c’è ancora tanto valore da far emergere. L’esempio è il brand Mps Banca Verde, rimasto in un cassetto per lungo tempo, che abbiamo valorizzato nell’ambito del progetto Agridop. Partiamo già da impieghi per circa 5 miliardi e vogliamo essere la banca di riferimento per quel mercato. Il prossimo passo sarà l’agrisolare”.
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