Regola numero uno: i musei sono aperti tutti i giorni dell’anno, anche in estate. Regola numero due: per andare (o ritornare) a visitare un museo, non è necessario aspettare che venga organizzata una mostra.
Suggerimento finale: il nuovo allestimento della Galleria nazionale dell’Umbria vale un viaggio a Perugia anche in queste settimane di luglio ed agosto.
Come ha spiegato il direttore della Galleria, il senese Marco Pierini, in una bella intervista a Finestre sull’Arte “il primo elemento è la conservazione: ecco allora le basi rivoluzionarie, le luci, le pellicole, le finestre, i tappeti per trattenere lo sporco che installeremo a breve, e tanti altri piccoli accorgimenti fondamentali. Il secondo punto è l’accoglienza. Io mi batto molto perché alla parola “accessibilità” si sostituisca la parola “accoglienza”, perché l’accoglienza integra l’accessibilità, che è un dato tecnico. Ovvero, abbatto la barriera architettonica e rendo una sala accessibile, scrivo un pannello in caratteri grandi e lo rendo accessibile. Però posso al contempo non essere accogliente”.
La Galleria nazionale dell’Umbria diventa inoltre il museo di riferimento del Perugino. Qui si conserva un corpus di 23 opere del “meglio maestro d’Italia”, nato a Città della Pieve nel 1446, che, dice ancora Pierini “viene spesso riduttivamente considerato come l’allievo di Verrocchio o il maestro di Raffaello. Invece è un grandissimo maestro autonomo, e per trent’anni ha dato una linea all’arte italiana: dopo Giotto forse è stato l’unico artista ad aver creato un linguaggio italiano, dal Piemonte fino alla Calabria”.
Il 2023 sarà l’anniversario dei 500 anni dalla morte di Cristoforo Vannucci detto Il Perugino e due saranno le mostre già programmate: una tra marzo e giugno e una tra settembre e gennaio 2024.
Ma ci sono tutte le condizioni perché la Galleria nazionale dell’Umbria di Perugia sia il “museo dell’anno” già adesso, da visitare magari prima sul sito https://gallerianazionaledellumbria.it (o sui canali social, inseguendo l’hashtag #newGNU) e poi di persona, attraverso un percorso che parte dalla metà del Duecento ed arriva ad una nuova sala, dedicata al Novecento, ammirando opere del Maestro di San Francesco, Nicola e Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, Duccio di Boninsegna, Gentile da Fabriano, Beato Angelico, Benozzo Gozzoli, Gian Lorenzo Bernini e tanti altri.
Roberto Guiggiani