Pari opportunità e giovani, il futuro della Ue si discute con il centro Europe Direct di Siena

L’Unione Europea sarà rifatta a nuovo dal basso grazie all’impegno dei cittadini. E in questo senso parità di genere e coinvolgimento dei giovani devono diventare due linee di azione prioritarie per quella che sarà la nuova istituzione comunitaria.

Potremmo dare questa lettura all’incontro “Pari Opportunità e Carriere” organizzato dal Centro Europe Direct di Siena. Al Rettorato dell’Università di Siena, di fronte ad una platea di  studenti, in molti hanno condiviso le proprie idee e hanno formulato le proprie proposte per gli sviluppi futuri dell’Istituzione comunitaria.

L’iniziativa è un evento correlato alla Conferenza sul futuro dell’Europa. “Stiamo costruendo la Ue dal basso con tanti temi: cambiamento climatico e questioni ambientali; salute; economia; giustizia sociale; diritti dei lavoratori e inclusione; il ruolo dell’Unione nel mondo. Questi sono tutti ambiti dove diritti delle donne e futuro dei giovani assumono un’importanza trasversale”, esordisce così Federica Di Sarcina, del centro  Europe Direct Siena.

 

 

L’evento, moderato dal direttore di Siena News, Katiuscia Vaselli è stato aperto da una serie di saluti istituzionali. Francesco Frati, rettore dell’Università ha evidenziato il ruolo assunto dal suo ateneo “per fare venire a conoscenza delle nuove generazioni gli errori passati fatti sull’equità di genere”.  E se Manuela Conte, della rappresentanza italiana nell’Unione Europea, ha ricordato quali sono i fondi Ue che aiutano le donne a fare impresa, il membro  del dipartimento alle politiche europee della presidenza del Consiglio Francesco Tufarelli ha avvertito che l’Italia “corre il rischio di non essere un paese per giovani” e che “soprattutto  per loro andranno investite le risorse del Next generation Eu”.

Dopo i contributi di Fabrizio Spada dell’Ufficio in Italia del Parlamento europeo, Clio Biondi Santi, assessore alle pari opportunità del Comune e di Luciana Spera, delegata alla pari opportunità per l’Università per stranieri è arrivato l’ntervento di  Maria Cristina Pisani del Consiglio Nazionale Giovani che ha osservato come “la poco presenza di giovani e donne nelle Istituzioni sia dovuta ad enormi difficoltà come vecchi stereotipi che ancora non sono stati superati” e per questo “va favorito un cambiamento culturale, anche all’interno delle Università”. La questione ucraina è stata tirata in ballo da Loredana Teodorescu, responsabile affari europei e internazionali dell’Istituto Don Sturzo, che ha parlato anche dell’ambito della sicurezza internazionale, dove “le donne sono sotto rappresentate e questo è un potenziale di talenti inespressi”.

“Nella nostra società ci sono posizioni di donne leader, però c’è ancora molto da fare, soprattutto sul sociale: solo così potremo avere anche un riconoscimento nel mondo del lavoro”, afferma il consigliere regionale Anna Paris. Cinzia Angeli, Group director International costumers di Protector & Gamble, chiede invece maggiori politiche di flessibilità occupazionali per uomini e per le donne ed anche “veri e propri passi avanti nella mentalità degli uomini in modo da rendere la società più equa”. “Manca il coraggio delle donne di sapersi fare spazio e richiedere un posto apicale, o stipendi adeguati”, è la considerazione di Lucia Secchi Tarugi, presidente dell’Ordine degli avvocati di Siena.  Stefania Toraldo del Santa Chiara Lab evidenzia invece come sia necessaria per le donne la capacità di acquisire maggiore consapevolezza del proprio valore per poter vedere i propri diritti riconosciuti.

KV

MC