Pubblicato il bilancio della Pubblica Assistenza di Poggibonsi

Un secondo anno di pandemia difficilissimo, il 2021, in cui la Pubblica Assistenza di Poggibonsi è riuscita ad avere risultati positivi per l’attività complessiva e con servizi in crescita rispetto al 2020, come per esempio i campi estivi o essere capofila della Casa delle Associazioni. È in estrema sintesi il bilancio dell’associazione approvato qualche giorno fa. I servizi socio sanitari e quelli relativi all’emergenza urgenza rappresentano l’attività principale. Si tratta di servizi a sola “copertura delle spese”. A partire dal 2018, sia il numero assoluto, sia gli introiti, hanno risentito in maniera pesante della pandemia. Infatti, preso come anno di riferimento il 2018, nel 2020 si è registrato un meno 15,55% e nel 2021 meno 13,26%. Stesso andamento nei servizi dedicati ai privati, con decremento, pari al 31,94% nel 2020, momento nel quale la pandemia ha colpito duramente riducendo al minimo i servizi richiesti dal privato. Nel 2021 la tendenza, pur rimanendo negativa, ha rallentato fortemente e si è registrato un meno 5,78%. Un effetto quasi interamente ascrivibile agli esiti positivi della campagna vaccinale.

“Il 2021 è stato un anno difficilissimo per tutto il paese. La pandemia ha inciso drammaticamente nella società causando profonde lacerazioni ed avviando processi di cambiamento la cui ricaduta, anche e purtroppo, negativa, la percepiremo negli anni – fa notare Fabrizio Fabiani, presidente della Pubblica Assistenza di Poggibonsi -. Il 2021, però, è stato anche “l’anno del Vaccino” e della speranza. È da sottolineare il grande apporto fornito, in questo periodo, sia dai volontari sia dai dipendenti di questa associazione. Siamo tutti ben consapevoli che se anche adesso la situazione appare migliore, più tranquilla, nessuno di noi può pensare, ancora, di essersi lasciati definitivamente alle spalle questo periodo. Tutto questo ha avuto e continua ad avere costi pesantissimi sulla vita delle associazioni. La prima difficoltà che abbiamo dovuto affrontare nel 2021 è stata quella legata alle risorse del Servizio Civile. Per problemi “tecnici” in tutta l’area sud est e verso tutte le associazioni non è stato dato corso ai bandi del Servizio Civile. La ricaduta è stata, per noi, la mancanza di sei unità di personale da dedicare ai servizi socio-sanitari e di emergenza. In mancanza dei volontari del Servizio Civile abbiamo attivato due progetti formativi di tirocinio per nove mesi”.