La vicenda più famosa, e più recente, che lega il nome di Elisabetta del Regno Unito, la monarca appena scomparsa, a Siena è quella della mancata partecipazione del mondo delle contrade e del Palio ai festeggiamenti dei 90 anni della Regina.
L’anno è il 2016 ed Elisabetta, che è stata una grande amante del mondo dei cavalli, inviò una missiva al Comune chiedendo che alcuni monturati delle consorelle partecipassero a quella che fu poi una kermesse internazionale. La trattativa venne portata avanti dalla società HPower, specializzata nella conduzione di megaeventi, e l’invito fece molto scalpore, tant’è che per alcune settimane la città fu investita da un dibattito tra chi era favorevole e chi era contrario rispetto alla proposta di sua Maestà. Alla fine però da Siena arrivò un no.
Il motivo? Venne scandito nelle parole contenute in un comunicato del Magistrato delle Contrade. La HPower group, aveva “deciso a malincuore di rinunciare alla rappresentanza delle Contrade”, perché “la durata complessiva del programma della parata dovrà essere contenuta nell’arco di 90 minuti; pertanto non è possibile allestire uno spazio temporale minimo sufficiente per rappresentare compiutamente l’idea del palio storico di Siena”, si leggeva. Il Palio “e le sue secolari e storiche tradizioni hanno avuto l’onore di suscitare interesse anche da parte della corte reale del Regno Unito per un evento di carattere planetario, tuttavia, per motivi sostanzialmente organizzativi ma anche etici, non ci sono state le condizioni -aveva continuato il Magistrato- per poter nemmeno affrontare la questione, e la conseguente decisione , nelle sedi deputate: le assemblee di contrada”.
D’accordo con la decisione fu anche l’allora sindaco di Siena Bruno Valentini. “Non c’erano il tempo e il contesto per rappresentare la storia di Siena. Noi raccontiamo all’Italia e al mondo che se vuoi capire questa città devi venirci. Se vuoi capire il palio non puoi limitarti a venire alla corsa, devi perderti nei suoi vicoli”, queste furono le sue parole.