“Una comunità che usa la geotermia in modo positivo, per aiutare le famiglie e le imprese, che abbatte i costi del riscaldamento con il teleriscaldamento. In questi giorni ne hanno parlato media nazionali importanti che ringrazio. E da domani andremo a presentare ai cittadini i lavori del lotto 2, che sta per partire”.
Così il sindaco di Radicondoli, Francesco Guarguaglini che interviene su un tema fondamentale oggi come crisi energetica, prezzi che schizzano alle stelle e impiego della geotermia.
“La geotermia – continua Guarguaglini – ci dà delle opportunità che noi cerchiamo di trasformare in vantaggi per le persone: il teleriscaldamento è uno di questi. Soprattutto ora, in questa fase di grande crisi energetica. Qui, in questo territorio, si può utilizzare una risorsa per riscaldare le case il cui costo è fortemente minore rispetto al dato nazionale ed è indipendente dalle logiche del mercato del gas. Ad oggi abbiamo 140 utenze e arriveremo a 400. Il grande progetto che porterà il calore della geotermia anche nella grande maggioranza delle case di Radicondoli e Belforte, e che va a completare il lotto 1, è realtà Per tutti i cittadini a cui non potremo dare delle risposte con il teleriscaldamento, e a cui ad oggi non possiamo offrire questa opportunità, ci sono già i bandi per il rimborso dell’energia e del riscaldamento e stiamo già lavorando al prossimo bando”.
L’amministrazione comunale di Radicondoli illustrerà tutti i passaggi e i prossimi appuntamenti in due iniziative: venerdì 7 ottobre, primo incontro a Radicondoli, a palazzo Comunale, in via Gazzei, alle 21. Sabato 8 ottobre, invece, l’appuntamento è alle 17.30 al circolo Arci di Belforte.
Complessivamente il teleriscaldamento è un investimento che ha previsto circa 7milioni di euro per il primo lotto e circa due milioni per ciascuno dei lotti che devono essere svolti. Quindi un totale di circa 11 milioni di euro. Un investimento a carico del Comune di Radicondoli, che ha sostenibilità economica gestionale, che noi possiamo realizzare grazie alla geotermia, a cui noi continuiamo a dire sì, ma solo nelle zone previste dal piano strutturale, solo nelle zone vocate.