“Ricominciamo ad amare il territorio”, nuova fase per il Consorzio Agrario: “Il modello Siena capofila in Italia dentro Cai”

“Siamo fiduciosi che il percorso d’integrazione in Cai, da un punto di vista giuridico e societario, possa concludersi entro il primo semestre 2023. O almeno la parte più importante nella definizione degli accordi. E l’importanza, la ricchezza e le peculiarità del nostro territorio ci fanno portatori, dentro lo stesso Cai, di un modello Siena: una filiera che va direttamente dall’agricoltore al consumatore. Questo modello può essere replicato anche in altre zone d’Italia”.

A dirlo è Mario Conti, direttore del Consorzio Agrario di Siena-Arezzo, in una conferenza stampa in cui l’azienda ha presentato il nuovo corso, della sua storia ultracentenaria, a poco più di un anno di distanza del ‘sì’ dell’Assemblea dei soci all’adesione a Cai. All’evento di stamattina erano presenti il presidente del Consorzio Eros Trabalzini, il direttore Mario Conti e il responsabile del servizio alimentare Pietro Zecchini ed il gestore del negozio senese Roberto Buti.

“Ricominciamo ad amare il nostro territorio. E rafforziamo il rapporto tra produttori e consumatori locali. L’obiettivo è quello di tornare ad essere una struttura capace di dare risposte sia ai cittadini che agli operatori del settore agroalimentare. Ed ecco perché, nelle prossime settimane, saranno presentate iniziative e promozioni che vogliono avvicinare ancora di più il Consorzio alla sua comunità”, è il claim dell’azienda che ha reso noto di aver ripreso sotto la sua gestione una serie di attività che prima erano state demandate a terzi, e che vanno dall’acquisizione, produzione e rivendita delle eccellenze agroalimentari fino ad una “rivitalizzazione” – così è stata definita – dell’attività della gastronomia. Inoltre novità ci saranno anche per i clienti: sono previste alcune promozioni.

La nuova fase del Consorzio si è aperta anche con un bilancio 2022 decisamente positivo: il risultato è da 110milioni di euro. L’Ebitda supera i 2,3 milioni di euro. Ed il risultato dopo le imposte è vicino all’equilibrio economico.

“Il nostro primo obiettivo era consolidare la società-prosegue Conti-. Adesso però siamo alla ricerca di risorse per il nostro fabbisogno. In particolare facciamo fatica a trovare figure come operatori alimentari, gestori alimentari dei negozi, ma anche risorse tecniche da un punto di vista contabile. Forse non viene più avvertito l’attaccamento alla tradizione o al territorio”.

“In poco più di dodici mesi (dal sì all’integrazione a Cai, ndr) abbiamo dato vita ad un’importante riorganizzazione che è stata condivisa con i nostri dipendenti, che sono un valore per l’azienda”, sono le parole del presidente del Consorzio Agrario di Siena e Arezzo Eros Trabalzini. “Adesso siamo uno scrigno, un forziere di eccellenze agroalimentari di Siena e Arezzo che si proietta nel sistema Italia”.

“L’Italia ha deciso per prima di muoversi a difesa dei prodotti dell’agroalimentare nazionale. Quanto deciso negli scorsi giorni in Consiglio dei Ministri rappresenta uno spartiacque nella storia del nostro Paese, un Paese che ha deciso di difendere i suoi imprenditori agricoli”, ha aggiunto  Trabalzini, commentando l’approvazione del disegno di legge che vieta la produzione, l’importazione e la vendita di cibo sintetico in Italia.

“Adesso siamo tornati ad essere una realtà solida che ha deciso di intraprendere un percorso di sviluppo sia per il negozio di Siena che per quelli della provincia. Intendiamo dare valore ad un luogo che non ha pari in quanto ad eccellenze enogastronomiche. Ecco perché vogliamo valorizzare i prodotti di qualità ed impegnarsi a 360 gradi per rilanciare l’intero territorio”, così il responsabile del settore agroalimentare Pietro Zecchini.