L’accorpamento dell’istituto comprensivo “San Bernardino” è stato l’oggetto di un’interrogazione urgente presentata oggi, venerdì 19 gennaio, durante la seduta del Consiglio Comunale, dal consigliere Monica Casciaro (Siena Sostenibile).
All’interrogazione, in merito all’accorpamento dell’Istituto comprensivo “San Bernardino” all’Istituto comprensivo “Jacopo della Quercia” e smembramento dell’Istituto comprensivo “Jacopo della Quercia” per scorporo del suo plesso “Beccafumi” con conseguente annessione all’Istituto comprensivo “Tozzi”, anche in prospettiva futura, ha risposto l’assessore ai servizi all’infanzia e istruzione del Comune di Siena Lorenzo Loré. “E’ un tema – ha detto l’assessore – che nel mese di dicembre ha destato forti preoccupazioni in tutti gli attori interessati, ma che, però, oggi ha perso quel carattere di attualità e di urgenza. Infatti, come ricordato dalla interrogante, a seguito dell’approvazione da parte del governo del decreto ‘Milleproroghe’, la giunta regionale, con delibera del 4 gennaio, ha revocato l’indirizzo che prevedeva l’accorpamento dell’istituto comprensivo ‘San Bernardino’ ad altro istituto comprensivo, lasciando di fatto lo status quo ante per l’anno scolastico 2024/2025”.
“Volendo, comunque, ripercorrere la vicenda che ci ha occupato alla fine dell’anno appena trascorso – ha raccontato Loré – il Comune di Siena, a seguito della pubblicazione della delibera regionale del 4 dicembre, veniva interpellato dalla Conferenza zonale per l’istruzione, ai sensi dell’articolo 38 del Regolamento numero 47/R del 2003 della Regione Toscana, per avere una proposta di accorpamento dell’istituto comprensivo San Bernardino. Purtroppo, i tempi delineati dalla delibera regionale, oggi poi non attuata come ricordato sopra, non davano modo alle istituzioni coinvolte di aprire una sessione di confronto e riflessione che sicuramente la questione avrebbe meritato. Infatti, come previsto dal successivo articolo 39 del citato regolamento, la Provincia avrebbe dovuto inviare alla Regione il piano della conferenza zonale entro il giorno 15 dicembre. L’amministrazione comunale, in ogni caso, in data 7 dicembre 2023 proponeva alla Conferenza, appositamente riunita, la fusione delle strutture scolastiche Policarpo Bandini, Saffi e San Bernardino nell’Istituto Comprensivo Jacopo della Quercia, il cambio di denominazione dell’Istituto Comprensivo Jacopo della Quercia da ‘Jacopo della Quercia’ a ‘Jacopo della Quercia-San Bernardino’ e il distacco della scuola ‘Beccafumi’ dall’Istituto Comprensivo ‘Jacopo della Quercia’ e successiva fusione nell’Istituto Comprensivo ‘Tozzi’. Tali indicazioni venivano trasmesse per le vie brevi dopo aver valutato la consistenza numerica di tutti i quattro istituti comprensivi della città (oggi rimasti cinque) e la collocazione delle strutture scolastiche interessate dall’accorpamento (tutte nel centro storico come la ‘Jacopo della Quercia’ e la ‘Dupré’)”.
“L’intento dell’amministrazione – ha proseguito Loré – era quello di avere un istituto comprensivo del centro storico, con tutte le scuole che insistono all’interno della città murata, e, contemporaneamente, di garantire un equilibrio numerico tra tutti gli istituti che li mettesse al riparo da modifiche successive, visto anche l’andamento della normativa sul dimensionamento scolastico degli ultimi anni. Ma questo ormai è il passato. Per il futuro, se dovesse ripresentarsi la necessità di pensare ad accorpamenti, fusioni o distacchi, sicuramente ci mettiamo a disposizione per partecipare ad un tavolo di confronto che la Conferenza zonale istruzione vorrà convocare e che consentirà di sviscerare tutte le argomentazioni contenute nell’interrogazione, coinvolgendo tutti i protagonisti. Per correttezza istituzionale, non posso, però, fare a meno di ricordare che il Regolamento numero 47/R prevede che sia la Conferenza zonale ad approvare il piano annuale di programmazione dell’offerta formativa e del dimensionamento della rete scolastica, previa concertazione con i dirigenti delle istituzioni scolastiche. Sarà quella la sede in cui dovranno essere individuate le migliori soluzioni possibili in relazione al dimensionamento richiesto, considerando tutte le necessità e peculiarità oggettive interne a ciascun Istituto oltre che le argomentazioni che potrà portare l’amministrazione comunale, che è certamente un importante rappresentante della collettività e del territorio ma è titolare di competenze ridotte e parziali sul tema”.
Il consigliere Monica Casciaro (Siena Sostenibile) si è dichiarato parzialmente soddisfatto della risposta: “Sono contenta che non si sia verificato l’accorpamento, che avrebbe creato grossi disagi al personale scolastico e alle famiglie coinvolti. Apprezzo anche che l’assessore abbia dato garanzie sul fatto che, se in futuro si tornerà a parlare di accorpamenti e smembramenti, i vari istituti verranno coinvolti in un’assemblea comune che affronterà le questioni sul tavolo”.