Scooter Reby, è già terminato l’esperimento di sharing per i motorini elettrici

Sarebbero dovuti essere cento gli scooter elettrici messi a disposizione della cittadinanza di Siena. Era la metà del giugno scorso quando Reby, la società che aveva partorito il progetto, aveva presentato direttamente in piazza Matteotti l’impegno preso con l’amministrazione della città.

Oggi però Reby non c’è più (per la società è partita la procedura di fallimento) i motorini si sono visti sì e no il giorno della presentazione e al comune non è rimasto che fare una richiesta di risarcimento danni (con poche speranze di successo).

Nelle intenzioni originali, quella di Siena doveva essere una sperimentazione dalla durata di dodici mesi rientrante nel piano urbano di mobilità sostenibile. L’impegno richiesto dall’azienda a Palazzo pubblico era pressoché nullo: solo la messa a disposizione degli spazi di sosta. Dopodiché l’azienda si sarebbe dovuta fare carico di tutti i costi, dalla manutenzione ordinaria a quella straordinaria. Un accordo, dunque, che al momento della firma era parso vantaggioso per l’amministrazione (per cui il costo finale era di 0 euro). Amministrazione che, dal canto suo, sperava di offrire un servizio utile alla cittadinanza.

Invece, oggi, dopo mesi in cui questi motorini non si sono mai visti circolare, il comune ha attivato l’iter legale per recedere dal servizio, scoprendo, dal canto suo, dell’esistenza di un procedimento fallimentare già in corso a carico di Reby.

A questo punto, al comune non resta che dare l’incarico alla polizia municipale di recuperare i motorini elettrici per trasportarli nell’autoparco in Pescaia onde evitare di creare situazioni di degrado ulteriori.

Emanuele Giorgi