Siena, al SirsLab dell’Ateneo ecco il DitoPenna: la migliore postura sui touchscreen per tutti

Un mezzo che “vuole suggerirci l’uso della tecnologia in modi sempre nuovi, coltivando al tempo stesso abilità psicomotorie fondamentali”. L’ha spiegata così  Domenico Prattichizzo, docente dell’Università e coordinatore del Sirslab d’ateneo, la sua ‘creazione’ del Ditopenna

Prattichizzo è l’auto, insieme a Sara Marullo, Maria Pozzi, Monica Malvezzi, di uno studio che ha scoperto una particolare postura della mano pensata per interagire meglio con i dispositivi touchscreen.

Oggi i bambini imparano a ticchettare sui tablet ben prima di scrivere le prime lettere. Eppure i benefici della scrittura a mano sono conosciuti da decenni. Condotto dal laboratorio Sirslab arriva appunto la novità del Ditopenna: la mano che afferra se stessa, realizzando una fusione di strumento e gesto.

Il progetto del laboratorio dell’Ateneo,  è pensato in particolare per essere utilizzata per l’acquisizione di abilità di pre-scrittura nei bambini, e per attività di contrasto alla degenerazione delle connessioni sinaptiche negli anziani. Ma può essere applicata anche quando, nelle attività di ogni giorno, vengono richieste firme digitali, come in banca o negli uffici postali.

Si tratta di uno studio sull’ergonomia della mano per interagire al meglio con i dispositivi touchscreen basato sulla formalizzazione di un apposito modello biomeccanico della mano e supportato da attività sperimentali. Rispetto a scrivere sullo schermo tattile di un tablet usando solo il dito indice, come spesso vien fatto quando non è disponibile il pennino, il DitoPenna consente di avere un tratto più preciso e regolare, e uno stile di scrittura a metà strada tra il dito libero e la penna.