E’ stato approvato all’unanimità dai soci di Siena casa Spa (ovvero i 35 Comuni della provincia di Siena) il bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2020, con un utile di euro 216mila.
“Siamo soddisfatti – afferma il presidente Roberto Martini (nella foto) – in quanto la società, alla fine dell’esercizio 2020, ha ulteriormente incrementato il proprio patrimonio netto, pari ad oltre 1,5 milioni di euro. I ricavi delle prestazioni di servizi relativi alla gestione caratteristica hanno avuto un incremento di oltre il 9% rispetto all’esercizio precedente”.
“Seppur in flessione rispetto all’esercizio 2019 – prosegue il presidente – l’elevato utile netto, che per una società come la nostra dovrebbe comunque costituire un’eccezione, deriva principalmente dalla pandemia da Covid-19 che ha colpito il nostro Paese e che ha determinato lunghi periodi di lockdown durante i quali, oltre ai problemi originati dallo smart working, non è stato possibile procedere con gli interventi di manutenzione programmati, risultati alla fine inferiori a quanto previsto dal budget. Il bilancio è in ogni caso la manifestazione più evidente dell’impegno profuso dalla nostra società, in sintonia con gli obiettivi fissati nel piano industriale 2019-2021, nel gestire al meglio i servizi affidati dai Comuni soci, dalla riscossione dei canoni, agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, alla progettazione e realizzazione delle nuove costruzioni Erp”.
“Appare quindi evidente – conclude Roberto Martini – la conclusione del percorso di risanamento iniziato a partire dal 2014 e l’inizio di un virtuoso cammino di crescita, che potrà manifestarsi ancor più con evidenza negli anni a venire. Resta da vedere come incideranno sullo scenario macro-economico, all’interno del quale opera ovviamente anche Siena Casa, le conseguenze della grave pandemia, fermo restando che la società potrà e dovrà fungere anche da motore di sviluppo per le economie locali e assistere al meglio i Comuni soci nel fronteggiare eventuali emergenze abitative per le fasce sociali più deboli e più colpite dalla crisi post Covid-19”.