L’associazione Siena Jazz ha annunciato che si fermerà per una giornata davanti all’improvvisa scomparsa di Franco Caroni, fondatore della scuola. Venerdì prossimo, 5 gennaio, infatti, l’istituto rimarrà chiuso al pubblico per tutta la giornata in segno di lutto. “Quella che Caroni ha fatto per la didattica della musica contemporanea è una sorta di riuscita rivoluzione copernicana – ricorda la scuola -: ha portato il grande jazz, i suoi maestri per tante generazioni, nella provincia italiana. Sempre con quella tenacia che ha permesso dai primi passi nel 1977 di essere un punto di riferimento per i Corsi di perfezionamento estivi, poi di un vero e proprio Conservatorio, affiancando sempre il tutto agli insegnamenti per i più giovani”.
“Quei giovani di tante generazioni che sono poi diventati grandi maestri, insegnanti, artisti acclamati in tutto il mondo. Ma con Siena Jazz sempre nel cuore – prosegue -. Ecco la guerra vinta da Franco Caroni che ha sempre fatto tutto per l’istituzione: battaglie con la politica, con la burocrazia, con chi si metteva fra lui e il sogno del grande jazz nella “piccola” Siena”.
“Ricordiamo con grande affetto e immensa gratitudine l’uomo che ha contribuito a rendere leggenda la Storia del Jazz Italiano con la forza e la caparbietà con cui si insegue un grande sogno. Tutta la comunità di Siena Jazz, il consiglio di amministrazione, il nucleo di valutazione, i dipendenti, i docenti, gli allievi di ieri e di oggi, restano attoniti davanti alla notizia della improvvisa scomparsa di Franco Caroni, fondatore e conduttore per decenni della nostra istituzione” si legge ancora nella nota.
“Davanti a questa notizia che mai avremmo voluto commentare – sono parole del presidente Massimo Mazzini -, tutto il Siena Jazz si stringe al dolore della famiglia per l’improvvisa scomparsa. Ricordiamo con affetto e profonda stima il padre fondatore di Siena Jazz, uomo di grande coraggio, curiosità e ingegno, che ha dedicato la sua vita alla cultura e a sostenere la formazione musicale dei giovani, rendendo la Città di Siena una delle principali capitali internazionali della musica jazz”.
Siena Jazz, infine, ci tiene a ricordare Franco Caroni con le sue stesse parole, tratte da “Siena, un certo modo di vivere il jazz” (2005): “Una spinta continua che induce a pensare sempre al futuro, a vivere il presente con impazienza, con il rischio di non sapersi fermare a godere del presente. In realtà gli obiettivi, per un’istituzione come Siena Jazz, sono talmente duttili, mutevoli, elastici, pieni di potenzialità tutte da esprimere, che viene spontaneo individuare quasi sempre due o tre evoluzioni contemporaneamente possibili su cui lavorare. In queste situazioni mi ritrovo spesso pieno di curiosità ad interrogarmi su quale di esse si realizzerà e come riuscire a dirigerne gli sviluppi e quale sia il modo più appropriato e più “aperto” per recepire, contenere e pilotare il contesto in cui si evolverà quel futuro. Fondamentale, in questi momenti, è stato l’incontro con le qualità umane dei musicisti, degli artisti, degli allievi con la loro caparbia volontà di imparare, nella quale mi riconoscevo sempre; i collaboratori, i volontari, senza i quali non avrei potuto realizzare Siena Jazz, né dare ai progetti quel valore aggiunto necessario a superare i problemi da risolvere”.