“La povertà è una forbice trasversale che si allarga sempre di più, nel nostro Paese. Ed anche qui, a Siena e e provincia, si possono notare segnali forti. Ma è inutile secondo me assalire i massimi sistemi. Conta invece aiutare ogni giorno chi ha bisogno e far coinvolgere pure i più piccoli. Fargli sperimentare e toccare con mano il fatto che qualcuno sta peggio di loro. La mensa per i più poveri c’è sempre, ma è giusto ogni tanto creare questi momenti di congregazione”.
Lo ha detto il cardinale e arcivescovo di Siena, Augusto Paolo Lojudice, durante il pranzo speciale dedicato alle persone più fragili e in difficoltà che si è svolto ieri alla Santissima Annunziata. Duecento pasti, preparati dalle contrade nella cucina della Selva, che si sono occupate di allestire e smontare l’apparecchiatura per la ristorazione. Un momento di congiunzione e di solidarietà, in un periodo in cui le guerre stanno influenzando negativamente la storia recente, facendo crescere fame e povertà.
“Non serve dare numeri e statistiche – commenta il cardinale Lojudice -, perché purtroppo vediamo e percepiamo il fatto che i ricchi sono sempre meno e i poveri aumentano ogni giorno. Noi siamo fortunati a vivere in una realtà benestante, ma possiamo vedere che, anche qui a Siena, ci sono persone bisognose e non bisogna mai dimenticarlo”.
L’evento è stato realizzato grazie alle offerte di privati e con il contributo di un noto ristoratore che ha preparato sul posto un antipasto gourmet.
Varie pasticcerie, invece, hanno offerto il dessert. A servire i sindaci della diocesi, amministratori, operatori della società della salute senese e ragazzi cresimati delle parrocchie di San Rocco e Uopini.
Pietro Federici