Sul “tubone” di Colle Val d’Elsa tuona il sindaco Donati: “No alla centrale idroelettrica a qualsiasi costo”

Sarà chiamato ad esprimersi l’11 gennaio il Tribunale superiore delle Acque pubbliche sulla proposta di realizzazione della centrale idroelettrica a Colle Val d’Elsa, in località Ferriera. L’opera soprannominata “il tubone” divide ormai da tempo i colligiani tra favorevoli e contrari. Il progetto della centrale elaborato da Pvg, infatti, permetterebbe di produrre energia alternativa e di sostenere alcune imprese della zona minate dalla crisi, a partire dalla cristalleria Rcr . Sembra però che per alimentare la turbina sia necessario prelevare ingenti quantità d’acqua dalle gore dell’Elsa, riducendo così la portata del fiume lungo il parco fluviale che richiama turisti e bagnanti. Non solo, l’opera potrebbe danneggiare una parte storica dei canali risalente al periodo degli Aldobrandeschi.

Dopo il via libera della regione alla realizzazione del progetto nel luglio 2021, il comune da sempre contrario, si era attivato con un ricorso al Tar. Ma il Tribunale amministrativo, presieduto da Roberto Pupilella aveva chiarito come la materia fosse di competenza del Tribunale delle Acque. Con la fumata bianca della prima udienza a fine ottobre 2022, cresce adesso l’attesa per l’11 gennaio quando verrà deciso il destino dell’opera.

“Il prelievo dell’acqua – ha detto Alessandro Donati, sindaco di Colle Val d’Elsa – va a ridurre la portata del fiume proprio nel tragitto del parco fluviale che richiama da 25 anni un numero elevato di bagnanti e turisti. E il danno non è solo turistico. La riduzione del flusso potrebbe infatti mettere a rischio gli elementi naturali e ambientali del fiume”. C’è poi la questione della tutela delle gore: “Parliamo di canali costruiti ormai da quasi mille anni, sono sempre serviti per la produzione di energia meccanica e risalgono al periodo degli Aldobrandeschi. Per questo siamo contrari”.

Ma il sindaco ci tiene a precisare: “Nessuno mette in discussione le energie alternative. Ho lavorato per anni all’Università di Siena proprio su questi temi. Il problema è che sul piatto della bilancia da una parte c’è la produzione di energie rinnovabili, dall’altra la salvaguardia di due presidi fondamentali: le gore e il fiume d’Elsa che è diventato un forte punto turistico nella nostra città”. Che non ci sia dunque una soluzione alternativa? “Abbiamo chiesto all’impresa – sottolinea il sindaco – delle variazioni al progetto per limitare gli effetti negativi. Ma oltre alle rassicurazioni abbiamo bisogno di misurazioni precise, a partire dalla portata: con la realizzazione del progetto quanto diminuirà il flusso dell’Elsa? Abbiamo bisogno di dati scientifici impugnabili che ci permettano di procedere. Fino ad ora purtroppo non abbiamo avuto risposte sufficientemente precise e adeguate per poter dire va bene abbiamo a disposizione un altro progetto meno incisivo. Vediamo cosa accadrà l’11 gennaio”.

Martina Ciliani