‘Sunto’ e la sua voce di bronzo

“Dalla torre cade un suono di bronzo:
la sfilata prosegue fra tamburi che ribattono
a gloria di contrade….
…e lo stupore che invade la conchiglia del
Campo…”

Eugenio Montale, Palio, 1939

 

 

Il rintocco di ‘Sunto’ è quello che dà il ritmo alla Festa e non è una semplice campana: è il Campanone. È una di quelle cose che fa parte della città da sempre ed è però una delle sue principali caratteristiche, uno dei cosiddetti “segni particolari”. Dietro all’austerità di questo “oggetto” così speciale, però ci sono molte curiosità. In pochi sanno che il Campanone attuale non è quello originale (iniziato a costruire nel 1325 e finito nel 1344) perché da allora di modifiche ne ha subìte diverse…

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Nel 1349 infatti la campana della Torre del Mangia fu nuovamente fusa e divenne il cosiddetto “campanone” che rimase attivo fino al 1633 quando, destinato a subire ulteriori modifiche, fu trasportato nella basilica di San Francesco dove subì un restauro lungo 32 anni. Una data importante nella vita di ‘Sunto’ (che si chiama così in onore dell’Assunta) è quello del 18 Novembre 1665 quando 53 uomini con due forti argani lo spostarono da lì a Piazza del Campo (i lavori di sollevamento iniziarono il 25 novembre), in cima alla Torre del Mangia dove attualmente si trova.

Ed è proprio da lì, dall’alto del simbolo della città che il rintocco austero del Campanone scandisce i battiti del cuore di ogni senese. Perché segna i momenti più importanti della vita cittadina. È fermo lì, Sunto, ad osservare la sua Siena, con le sei tonnellate e oltre di peso e due metri di diametro abbraccia Siena come a proteggerla, tanto ‘anziano’ e carico di vicissitudini da essere ormai sguardo saggio e amorevole sulla città.

Vittoria Guideri
Maria Vittoria Manganelli